Insulti e pipì contro i carabinieri

In due a processo dopo l’estate delle contestazioni a Umberto Bossi

CALALZO. Era un’estate piena di contestazioni, anche tra esponenti politici della stessa parte e l’arrivo dei tre ministri, Bossi, Calderoli e Tremonti, quella volta non fu per niente una festa. Anzi, da allora, in pratica, il trio non si è più presentato in Cadore con tante cerimonie.

A protestare davanti all’Hotel Ferrovia di Calalzo, nell’agosto 2011, furono in tanti, compreso l’ex presidente della Provincia, leghista anche lui come l’ospite più illustre dell’albergo, il Senatur in canottiera, Umberto Bossi. La scorta, quindi, era corposa: sia gli uomini che seguivano Bossi ovunque andasse, sia i carabinieri in servizio stabile in Cadore.

I militari cercavano di tenere la gente a distanza, ma il loro lavoro è stato poco apprezzato da due giovani (L.M. e V.M. difesi dall’avvocato Jenny Fioraso) che hanno iniziato ad insultare i carabinieri pesantemente, con frasi tipo “vi credete forti, ma vi cagate addosso”.

Ma non solo: uno dei due ragazzi, con totale spregio della situazione, si abbassò i pantaloni e fece la pipì dove si trovava, davanti ai carabinieri e praticamente addosso ai militari. Tra i carabinieri presenti c’erano due uomini della scorta personale di Bossi e alcuni carabinieri locali, tra i quali il maresciallo Massimo Caltana che guida la stazione di Pieve di Cadore.

Ora i due ragazzi si trovano a processo con le accuse di oltraggio a pubblico ufficiale e atti contrari alla decenza in luogo pubblico. Ieri il procedimento si è aperto con l’udienza filtro davanti al giudice Elisabetta Scolozzi.

I carabinieri coinvolti nell’episodio non si sono costituiti parti civili, ma l’offesa al prestigio dell’Arma sarà fatta valere dall’accusa (ieri il pubblico ministero di udienza era Sandra Rossi). Si torna in aula il 27 febbraio.

Irene Aliprandi

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