Insulta un controllore, pesta l’altro

Nigeriano a processo per due episodi sulla tratta Belluno-Padova
BELLUNO. Ce l’aveva con i controllori. «Scendo, perché altrimenti te le do», avrebbe detto. Uno l’ha solo insultato, mentre il secondo l’avrebbe picchiato per davvero. Tutto perché gli avevano chiesto il biglietto, a bordo del treno Belluno - Padova e non ne aveva uno valido.


Il nigeriano Festus Anyanwu Amaechi comincia dal processo per ingiurie e rifiuto di declinare le proprie generalità, ma ci sarà anche quello per le lesioni, che hanno provocato una visita al Pronto soccorso dell’ospedale e la soppressione del convoglio, a Montebelluna. Non c’erano possibilità di proseguire, senza di lui.


Il convoglio del 12 novembre 2014 è il numero 11095. Parte regolarmente dalla stazione di Belluno e fino a un certo punto tutto bene. Ma quando il verificatore comincia il suo normale giro di controllo e s’imbatte in Amaechi, cominciano i problemi. Secondo la ricostruzione della procura della Repubblica, il titolo di viaggio non è regolare e dovrebbe scattare una multa, per la quale serve anche un documento d’identità. Il viaggiatore africano non solo non ne vuole sapere di dire come si chiama e di pagare l’ammenda, ma insulta il pubblico ufficiale, dandogli anche del razzista. Gli altri sono un epiteto volgare e un riferimento per niente velato alla moralità della mamma. Ad ogni modo, scende dalla carrozza e per tutto questo fatto sarà a processo nel mese di gennaio.


Ma a Padova questo viaggiatore vuole arrivarci e sale sul treno successivo. Altro controllore e stavolta si racconta di uno scontro fisico.
(g.s.)


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