Insulta il vigile urbano Querelato, lo risarcisce

Belluno. Parcheggia fuori dalle strisce, il vigile lo invita a spostare l’auto e lui lo insulta. Ma i vigili urbani sono pubblici ufficiali, ed è scattata la querela per oltraggio. L’uomo, un bellunese, era stato rinviato a giudizio, ma la vicenda si è chiusa con un risarcimento che ha riparato il danno: mille euro al Comune e altrettanti al vigile che era stato pesantemente insultato.
I fatti risalgono a qualche mese fa. Un automobilista aveva parcheggiato la macchina in modo improprio. L’agente della polizia municipale lo aveva invitato a spostarla ma l’uomo si è arrabbiato e lo ha preso a male parole. L’agente gli ha chiesto i documenti, ma l’automobilista si è rifiutato di mostrarli, continuando la sequela di improperi e insulti.
Alla fine è stato comunque identificato ed è scattata la querela. Il Comune si è costituito, c’è stato un rinvio a giudizio ma l’automobilista ha deciso di risarcire il danno, sborsando complessivamente duemila euro.
«La discussione può starci, il confronto è sempre legittimo, ma non deve superare certi limiti», commenta il sindaco Jacopo Massaro. «Non si può arrivare all’insulto, e non solo perché si ha davanti un pubblico ufficiale. Ci deve essere un limite che non può essere oltrepassato».
E non è neanche il primo caso che capita, in città. Un altro bellunese aveva insultato la Polizia locale, su Facebook. Anche in questo caso insulti pesanti, che avevano infastidito parecchio il comando e anche il Comune, da cui la Polizia locale dipende.
In questa occasione sono state sufficienti scuse ufficiali per evitare la querela e un probabile processo. —
Alessia Forzin
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