In seicento nel nuovo punto informazioni

Gosaldo. A due settimane dall’apertura la struttura a Forcella Franche voluta dal Parco e dal Comune ha già superato ogni previsione
Di Gianni Santomaso

GOSALDO. Seicento visitatori in due settimane. È stata un'apertura più che incoraggiante quella conosciuta dal punto informativo del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi a Forcella Franche lungo la strada che da Rivamonte porta a Gosaldo. Si tratta della struttura realizzata qualche anno fa dal Comune di Gosaldo con una spesa di 220 mila euro. Di questi, 120 mila sono stati dati dal Circolo Auser “Col Bel” di Tiser e fanno parte dell'eredità che l'emigrante di Tiser Umbrino Bedont aveva lasciato alla sua comunità originaria (e a cui il punto informativo è stato intitolato); gli altri 100 mila vengono invece da un contributo del Gal Alto Bellunese.

Le porte sono state aperte a inizio agosto e lo resteranno fino alla fine del mese con orari flessibili 10-13, 15-17. «Siamo molto soddisfatti di come stanno andando le cose - dice il consigliere comunale di Gosaldo, Florestano Monestier - per quest'anno abbiamo optato per un solo mese di apertura che ci permettesse di capire quanto consistente è il passaggio di turisti nella zona. Ad oggi abbiamo registrato 300 persone a settimana».

Ad accoglierle sulla porta della struttura c'è il giovane Massimo Campedel. «Molti dei turisti che sono passati per di qui - dice - vengono dal basso Veneto, poi però ci sono anche tedeschi e austriaci e qualche francese. Molti vengono in moto, ma ci anche varie persone che arrivano a piedi o in bicicletta. Partono dalla Germania o dall'Austria diretti soprattutto a Venezia e le loro cartine li fanno passare proprio per di qui».

Un movimento che, nelle speranze dell'amministrazione comunale di Gosaldo, potrebbe aumentare nei prossimi anni e a partire dal 2018 il punto informativo potrà, tra l'altro, arricchirsi di un bar. «Quello di Forcella Franche - dice Monestier - è un punto strategico che si trova a metà strada sul sentiero della Montagna dimenticata che parte dalle miniere di Valle Imperina e procede poi in Valle del Mis. Non solo. Da qui parte poi la strada che permette di raggiungere in maniera agevole Forcella Aurine passando per il bosco».

Le informazioni per percorrere i sentieri vengono date da Campedel assieme a molte altre (anche attraverso volantini, brochure, libri) sull'intero Agordino e la zona di Sospirolo. In questi giorni è stata allestita anche una mostra sull'alluvione del 1966 che ha colpito California e Gosaldo.

La soddisfazione di Monestier è data pure dalla collaborazione trovata con i gestori dell'area di Pian Falcina in Valle del Mis. «È un aspetto molto importante - dice infatti il consigliere - loro danno le informazioni ai turisti per proseguire oltre e salire verso Tiser e Gosaldo, noi diamo quelle per scendere in basso verso di loro».

In Valle del Mis, e precisamente a Pian de le Lópe, il Gruppo archeologico agordino Arca ha intrapreso da alcuni anni uno scavo che ha riportato alla luce le tracce di antiche attività minerarie. Anche questa attività potrà essere in futuro un'attrattiva per i turisti, Monestier ne è sicuro. «Gli amici dell'Arca - spiega - hanno ricevuto la visita della Commissione Dolomiti Unesco che si è complimentata con loro».

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