«In piazza per tutelare la salute pubblica»

PONTE NELLE ALPI. Via gli elettrodotti dal centro di Ponte nelle Alpi. Il Comune, insieme a quello di Soverzene, ha organizzato una manifestazione sabato per ribadire che «la necessità di risolvere questo problema di tutela della salute pubblica risulta inderogabile e urgente. Insieme dobbiamo dare un segnale chiaro», si legge nel volantino di presentazione. Un segnale alla Regione, che con la risoluzione numero 72 ha chiesto di sospendere la procedura di Valutazione di impatto ambientale e di rifare il progetto, che presenta troppe criticità. Un segnale al Comune di Belluno, che giovedì scorso ha approvato una mozione che chiede le stesse cose. Un segnale alla Via nazionale, che lunedì ha effettuato un sopralluogo tecnico e «offerto una soluzione nuova e importante», ha detto il sindaco Vendramini.
L'ha proposta il commissario istruttore Bortolo Mainardi, Ponte la appoggia (anche se a sentire un esperto di procedure come Giovanni Campeol, Mainardi non avrebbe dovuto esprimere nessun parere), perché vuole chiudere con il progetto di razionalizzazione. «Noi oggi non partiamo da un foglio bianco, ma da un problema che esiste e che grava sul nostro territorio da 60 anni», ha spiegato l'assessore all'ambiente Ezio Orzes. «È vero che si è lasciato costruire sotto le linee elettriche, ma solo dagli anni 2000 si ha consapevolezza dei rischi dell'inquinamento elettromagnetico. Quello che conta oggi, però, è risolvere la situazione: ci sono fili elettrici che passano sopra i tetti delle case». A supporto delle sue affermazioni, Orzes ha mostrato alcune immagini: «Ci sono 530 famiglie che vivono vicine ad elettrodotti. Linee e tralicci si trovano vicino a luoghi sensibili come la scuola, la palestra, la parrocchia. Risolvere questa situazione è un'aspirazione legittima dei cittadini di Ponte nelle Alpi». Orzes si dichiara «disposto ad accettare soluzioni migliorative, ma non ad arrivare alle calende greche».
Alla manifestazione sono stati invitati i genitori dei bambini che frequentano le elementari Arrigo Boito, già protagonisti nel 2002-03 di un'azione di protesta (i bambini non furono mandati a scuola per una giornata), parlamentari e consiglieri regionali bellunesi, sindaci dei Comuni limitrofi. «Vogliamo capire chi sta da una parte, chi dall'altra e chi da nessuna», ha aggiunto Orzes.
Ponte (e Soverzene, con il quale «c'è unità di intenti», ha sottolineato Vendramini) contro Regione e Comune di Belluno? «Sulla risoluzione regionale siamo intervenuti con emendamenti per inserire le problematiche di Ponte nelle Alpi, del tutto assenti nel testo, e per chiedere che al tavolo tecnico Regione – Terna partecipino anche i Comuni», ha detto l'assessore. «Non siamo d'accordo sulla sospensione della procedura di Via perché non capiamo cosa significhi: sospendere per quanto? E per fare cosa? Per non decidere? Questo problema degli elettrodotti va risolto».
Alcuni attivisti dei comitati contestano che il risanamento non deve essere confuso con lo sviluppo della rete. «No, le due cose sono connesse», ha replicato Orzes. «Il risanamento risponde a norme di legge che non hanno decreti attuativi, quindi i tempi non sono chiari né certi (e noi vogliamo che il problema venga risolto). Il risanamento comporta anche una sistemazione della rete». E Belluno? Nel capoluogo il progetto di Terna ha diverse criticità: «A Belluno sarebbe toccata una zona limitata», ha risposto il sindaco Vendramini. «Bisogna capire che per Ponte nelle Alpi questo è un problema serio». Orzes ha aggiunto: «Noi abbiamo chiesto l'interramento per Andreane. Non vogliamo barattare la salute dei cittadini di Ponte nelle Alpi con quella dei cittadini di Andreane». L'appuntamento, sabato, è per le 10.30 nel parcheggio del condominio Monte Bianco. Sotto il traliccio.
Alessia Forzin
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