In dieci nei guai per bancarotta semplice

LOZZO DI CADORE. È stato fissato per il 14 maggio prossimo il processo a dieci imputati accusati di aver contribuito ad aggravare il dissesto finanziario di “Integra Italia”, una società fallita nel luglio 2009, con capitale detenuto da una dozzina di occhialerie cadorine e da enti pubblici quali la Provincia di Belluno e la Comunità Montana del Centro Cadore. L’accusa nei confronti dei dieci imputati è quella di bancarotta semplice per aver effettuato acquisti più elevati rispetto alle necessità dell’azienda e per essersi astenuti nel richiedere il fallimento della società, di fatto aggravando il dissesto della società.
Dieci gli imputati che il 14 maggio prossimo dovranno presentarsi davanti al giudice Elisabetta Scolozzi, in udienza filtro. Si tratta di Franco Brunello, classe 1962 di Domegge, Maria Giuditta Coffen, classe 1948 di Domegge, Gianni Comis Ronchin, classe 1967 di San Nicolò di Comelico, Flaminio Da Deppo, classe 1952 di Domegge, Luca Da Forno, classe 1974 di Pieve di Cadore, Alessandro Da Vià, classe 1971 di Domegge, Fabio Da Vià, classe 1961 di Domegge, Ivano De Rigo Plaina, classe 1964 di San Nicolò di Comelico, Roberto Granzotto, classe 1960 di Pieve di Cadore, e Giovanni Pivetta, classe 1964 di Musile di Piave (difesi dagli avvocati Francesco Rasera Berna, Patrizia Morettin e Claudia Bettiol).
Le posizioni degli imputati saranno poi vagliate durante il dibattimento, davanti al giudice Scolozzi. Alcuni imputati hanno posizioni più o meno defilate. Come quella dell’ex sindaco di Pieve di Cadore, Granzotto, che per sette mesi, nel 2007, fu presidente di Integra Italia senza compiti di gestione e senza aver approvato alcun bilancio.
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