In crescita “Solidarietà Veneto”

BELLUNO. Il fondo pensione “Solidarietà Veneto” cresce e guarda al futuro, offrendo un'opportunità in più ai lavoratori, ma anche alle piccole e medie imprese. Sarà infatti avviato in questi giorni il nuovo progetto sull'investimento “obbligazionario corporate con focus territoriale”, che porterà a investire il 5% del patrimonio del fondo (circa 30 milioni) in bond e obbligazioni emesse da banche e aziende del Veneto, e che si tradurrà in possibilità di credito per le Pmi, per gli artigiani e le industrie della regione. Un aiuto concreto per il territorio, insomma, da parte di un fondo pensione che, primo nel settore, risponde ai requisiti di una legge del 2004, che obbligava strumenti di questo genere a destinare una parte del loro patrimonio al territorio.
Un fondo pensione per tutti. “Solidarietà Veneto” è un fondo pensione contrattuale promosso da Cisl e Uil, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Federclaai. Vi possono aderire tutti i lavoratori dell’industria, della piccola industria e dell’artigianato, e anche i precari (co.co.co, co.co.pro, interinali): non ci sono vincoli sulla durata o il versamento della quota, quindi anche i lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato possono costruirsi una pensione integrativa con Solidarietà Veneto. Da qualche anno, inoltre, il fondo è aperto anche ai lavoratori autonomi, che però finora non lo hanno sfruttato a sufficienza.
Rendimenti in crescita. Il fondo è suddiviso in quattro comparti (garantito Tfr, prudente, reddito e dinamico), e tutti mostrano un risultato positivo nel 2012. «Bisogna tenere in considerazione che i fondi pensione hanno un orizzonte a medio e lungo termine», ha spiegato il vicepresidente Alessandro Molinari. «Ciò nonostante, nel 2012 tutti i comparti hanno reso il doppio del tfr». Se poi si guarda al decennio appena concluso, tutti i comparti hanno rendimenti netti attorno al 40%. Il tfr si ferma al 32%. Ad oggi il patrimonio del fondo è di 605.675.544 euro.
Aumentano gli iscritti. In netta controtendenza rispetto ad altri fondi contrattuali, nel 2012 è cresciuto anche il numero degli iscritti a Solidarietà Veneto (+0,12%). Il trend di crescita dura dall'avvio del fondo, nel 1990, e non si è mai arrestato. Al 31 dicembre 2012 erano 45.911 i lavoratori associati al fondo pensione regionale, di cui 4650 bellunesi (10% degli iscritti). In provincia il settore più rappresentato è quello industriale: il 77% dei lavoratori che hanno scelto questo fondo per costruirsi un futuro lavorano nel settore moda o nell'occhialeria (Luxottica offre questa possibilità ai suoi dipendenti dal 1998); il 10% lavora nel metalmeccanico, il 5% nelle costruzioni e nel legno. Avanti i giovani. L'età media dei lavoratori associati è di 42 anni e le donne sono più degli uomini (54% a 46%). Si sta spingendo per incrementare il numero di giovani iscritti: «E' importante iniziare presto a versare la quota», ha spiegato il direttore del fondo Paolo Stefan. «Oggi i ragazzi tendono ad iscriversi attorno ai 30 anni. Stiamo lavorando nelle scuole per abbassare questo limite».
Lo slogan che muove i promotori è “Il futuro è nelle mie mani”: «Nonostante il periodo di crisi e di difficoltà, e forse proprio per questo, è necessario iniziare a pensare al futuro, e a costruirsi una pensione integrativa», sostiene Rudy Roffarè (Cisl). In futuro la pensione “tradizionale” potrebbe non bastare: meglio iniziare a mettere da parte risorse per il futuro fin da giovani. Ci ha pensato un bellunese, che ha iscritto la figlia: si chiama Alice e ha appena 2 anni. (a.f.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi