In arrivo due nuovi reparti per l’ospedale San Martino

BELLUNO
Due nuovi reparti al San Martino di Belluno con le schede ospedaliere approvate dalla giunta regionale. In arrivo le unità operative complesse di Chirurgia vascolare e Neuropsichiatria infantile. Entrambe avranno un primario: alla prima saranno assegnati sei posti letto, alla seconda due.
Ma non sono solo rose e fiori. Per due reparti che arrivano, infatti, l’ospedale hub provinciale perderà una ventina di posti letto (7 in Urologia, 4 in Ostetricia, 2 in Chirurgia, 5 in Cardiologia) e un reparto: Anatomia e Istologia patologica sarà trasformata in unità semplice dipartimentale. In poche parole, dipenderà dall’Anatomia patologica di Feltre. Ciò significa che il direttore del reparto Paolo Iuzzolino non sarà sostituito, quando tra qualche mese andrà in pensione. «Si tratta di una scelta obbligata», commenta il direttore generale dell’Usl 1, Adriano Rasi Caldogno. «Essendo l’ospedale di Feltre centro di riferimento regionale per la chirurgia oncologica gatrointestinale, la sua Anatomia ha numerosissimi campioni tumorali da analizzare e tipizzare: logico, quindi, il trasferimento dell’attività al Santa Maria del Prato».
Rasi saluta positivamente l’arrivo dei due nuovi reparti al San Martino. «Si tratta di due specialità di cui sentivamo il bisogno: Chirurgia vascolare per l’aumento dell’età della popolazione, Neuropsichiatria infantile per l’incremento dei problemi neuropsichiatrici in bambini e ragazzi. Era doveroso dare una risposta a queste criticità».
Novità anche per il reparto di Ortopedia e Traumatologia di Belluno, che diventerà centro di riferimento per tutta la provincia, oltre al riconoscimento dell’unità operativa di Malattie infettive, che sarà la struttura base in Veneto per le patologie da morso di zecca.
Per quanto riguarda la Chirurgia, resta confermata l’attività collaterale di chirurgia senologica attualmente eseguita dalla dottoressa Renon. Qualche malcontento, però, si sta registrando sempre nella lotta al tumore alla mammella. Contrariamente a quanto previsto dall’atto aziendale, la “Breast unit” (l’attività multidisciplinare che cura questa forma oncologica) non diventerà un’unità semplice dipartimentale, quindi con una sua autonomia nell’utilizzo di risorse e strumentazione, ma un’unità semplice dipendente dalla Radiologia. Una novità che viene letta dagli addetti al lavoro come un declassamento. «Tranquilli», commenta Rasi, «questa scelta regionale potrà essere modificata dall’Usl, attribuendo maggiore autonomia al servizio e trasformandolo così in unità semplice dipartimentale».
La cosa certa è che da queste schede ospedaliere è l’ospedale di Feltre a uscire più rafforzato e autonomo nelle sue attività rispetto all’ospedale hub di Belluno. Nel primo, infatti, si contano ben nove unità semplici dipartimentali, nel secondo soltanto sei. Feltre, inoltre, coordinerà non solo l’Anatomia patologica, ma anche tutta l’attività di riabilitazione tramite l’ospedale di Lamon, un altro centro di riferimento regionale destinato a diventare sede di rieducazione non solo cardiologica, ma anche ortopedica.
«Il San Martino ha già l’importante qualifica di struttura hub provinciale, mentre le specializzazioni riconosciute a livello regionale al Santa Maria del Prato sono arrivate anni fa», sottolinea il direttore generale. —
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