In agosto guardie giurate da sole per la vigilanza

BELLUNO. Dal primo al 31 agosto saranno le guardie giurate a garantire, in esclusiva, il servizio di soverglianza del tribunale di Belluno. A formalizzarlo è stata la riunione tecnica di...

BELLUNO. Dal primo al 31 agosto saranno le guardie giurate a garantire, in esclusiva, il servizio di soverglianza del tribunale di Belluno. A formalizzarlo è stata la riunione tecnica di coordinamento interforze per l’attuazione del piano operativo per la vigilanza interna del Palazzo di Giustizia di via Segato, tenutasi ieri mattina in prefettura. L’incontro, presieduto dal viceprefetto vicario Carlo De Rogatis, hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, i rappresentanti del Tribunale e della Procura della Repubblica di Belluno, della polizia penitenziaria, del Comune e della polizia provinciale, ha posto particolare attenzione al percorso di inserimento in servizio del personale degli istituti di vigilanza privati, il cui onorario sarà corrisposto direttamente dal Comune di Belluno, grazie al contributo di 10 mila euro recentemente stanziato dal Consorzio Bim.

Guardie giurate già in servizio al Tribunale da alcuni giorni, ma che fino al 31 luglio continueranno a montare in turno (mattina e pomeriggio, da lunedì a sabato) con le forze dell’ordine, il cui personale sarà di volta in volta messo a disposizione in sostituzione di quello (disarmato) della polizia locale, che aveva fino ad ora coperto il servizio.

Dal primo agosto, invece, la vigilanza sarà garantita in toto dalle guardie giurate, che saranno in servizio sei ore al giorno, dalle 8 alle 14, ovvero a copertura integrale dell’orario estivo del Tribunale.

Data, quella del 31 agosto, non casuale. Dal primo settembre, infatti, tutte le spese necessarie per il funzionamento degli uffici giudiziari italiane dovrebbero essere trasferite in capo al ministero di Giustizia, come lascia intendere il recente passaggio in Consiglio dei ministri della di regolamento che deve ora essere sottoposta al Consiglio di Stato. (ma.ce.)

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