«Imparate il ladino: solo così salveremo la nostra lingua»

CORTINA. Con una semplice e allegra cerimonia nell'aula magna delle scuole elementari, si è concluso ieri a Cortina il primo progetto di insegnamento del ladino a scuola . Le classi coinvolte sono state la prima A e la quarta C delle Elementari del Comprensivo, composte da 15 alunni ciascuna. Le ore di ladino sono state possibili poiché le classi interessate svolgevano un programma settimanale di trenta, cioè dal lunedì al sabato compresi, mentre le altre classi svolgono un programma da 25 ore, con il sabato libero (e quindi non sarebbe stato possibile inserire il progetto non essendoci in quel caso le ore sufficienti per attività secondarie rispetto al programma ministeriale). Il corso è iniziato nel secondo quadrimestre ed è stato curato dalle maestre Rita Sacchet e Mara Martini, con la consulenza esterna di Giuliana Bellodis, per un totale di 18 ore per ciascuna classe, così divise: un'ora alla settimana per la classe prima, due ore consecutive ogni 15 giorni nella classe quarta. Gli argomenti trattati nella classe prima riguardavano i colori, i numeri, il corpo, la famiglia, la casa, le stagioni, la scuola, fare la spesa. Gli alunni di quarta hanno lavorato su testi in ampezzano con prove di comprensione; sono state organizzate delle visite guidate nel Municipio Vecchio, nel centro del paese alla ricerca di monumenti storici, al campanile e alla chiesa di Cortina, al museo etnografico delle Regole, nella sede dell'Ulda. I bambini sono stati premiati nell'aula magna dal direttore dell'Istituto culturale ladino "Cesa de Jan", Moreno Kerer, e dalla presidente dell’Ulda Elsa Zardini. A ciascuno è stato consegnato un diploma di partecipazione al corso, e a tutti sono stati donati, da parte dell'Ulda, un libro con disegni e testi in ampezzano e la bandiera ladina. Ogni bambino, alla consegna del diploma, ha detto qualcosa in ampezzano, per dimostrare quanto appreso durante il corso. Quattro alunni della classe quarta hanno avuto una menzione speciale per i risultati raggiunti. «Avete parlato come le nostre mamme ci hanno insegnato», ha detto la presidente dell'Ulda, Elsa Zardini, promotrice del progetto, «la nostra parlata ampezzana è un valore che dobbiamo mantenere e trasmettere. Quando io ero piccola e andavo a scuola, non ci permettevano di parlare il dialetto. Così, ora che sono a capo dei ladini di Ampezzo, ho pensato di promuovere a scuola la nostra parlata, perché se voi continuerete a parlare il ladino, questo non verrà perso. Nelle valli limitrofe è materia obbligatoria a scuola, lì parlano bene tre lingue. Imparando il ladino, sarà più facile imparare per voi anche le altre lingue». Non si sa, tuttavia, se il progetto potrà proseguire anche il prossimo anno: è intenzione infatti della dirigente scolastica, Francesca Cuomo, abolire il sabato a scuola, portando tutte le classi della Primaria a 24 ore settimanali. In tal caso, non vi sarebbe più lo spazio per progetti extra al programma, come quello dell'insegnamento del ladino.
Marina Menardi
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi