“Il violinista Paganini” si è volatilizzato

PIEVE DI CADORE. Non ci sono novità sul furto della scultura “Il violinista Paganini” di Romano Tabacchi, perpetrato a fine luglio nella bottega d’arte di Batteria Castello a Pieve di Cadore. Nonostante i suoi amici abbiano aperto una pagina di Facebook apposita, con la quale stigmatizzano pesantemente gli autori del furto, sino ad oggi non ci sono novità significative. La conferma arriva da Gianna, sorella dell’artista, che più volte si è recata dai Carabinieri per avere notizie.
«Non mi hanno detto assolutmente niente», ha affermato. «Non so se mantengano il silenzio per non pregiudicare le indagini, resta il fatto che non abbiamo saputo più nulla».
Il furto era avvenuto a fine luglio nel laboratorio d’arte che fu di Romano Tabacchi, scomparso nel dicembre del 2014, ricavato nell’androne del forte Batteria Castello, sul colle Monte Ricco. Fu rubata la scultura in ferro de “Il violinista Paganini”, che lo scultore nel suo testamento aveva lasciato al Comune di Pieve, insieme ad altre opere. Nel forte Tabacchi aveva vissuto oltre 15 anni e senza il suo lavoro probabilmente oggi sarebbe un rudere.
Negli ultimi giorni sono venuti a galla alcuni particolari interessanti sulle modalità di svolgimento del furto. Innanzitutto, considerando che la statua pesa oltre 150 chilogrammi, a fare il colpo dovevano essere più persone, munite di un mezzo di trasporto piuttosto grande: un camioncino oppure un pick –up. Per rubarlo hanno utilizzato le catene che ci sono all’interno della bottega d’arte e che erano utilizzate dallo scultore per spostare i pezzi di metallo, alcuni anche pesanti.
«Quello che fa arrabbiare», afferma il sindaco, «è che il furto è avvenuto prima che la famiglia e il Comune liberassero l’androne di Batteria Castello. In primavera avevo invitato la famiglia e trasportare in un altro luogo sicuro tutto il materiale: opere compiute e incompiute, una parte delle quali lasciate in eredità alle scuole di Pieve. Purtroppo i ladri sono arrivati prima e adesso non rimane che attendere le indagini dei carabinieri».
Intanto il malumore tra gli amici di Romano per questo furto sta aumentando. E tra pochi giorni sarà in Cadore don Luigi Ciotti: il sacerdote, durante la sua ultima visita a Pieve il 9 maggio, aveva voluto andare di persona alla bottega di Romano per osservare la statua del violinista, proprio quella che è stata rubata.(v.d.)
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