Il sindaco di Taibon: «In un mese ci saranno 18 cantieri»

TAIBON
«L’incendio e Vaia mi hanno fatto scoprire, vivendola, quanto carica di responsabilità sia la figura del sindaco e quanto chi la riveste dovrebbe avere, per questo, determinate competenze». . Lo dice il sindaco di Taibon, Silvia Tormen, a un anno dal primo dei due eventi (incendio e Vaia) che hanno segnato la sua vicenda amministrativa. Il 30 ottobre, martedì sera, arrivò in Unione montana e disse che la Valle di San Lucano non c’era più.
Cosa la spinse a questa affermazione forte?
«Forte, ma non del tutto esagerata. La valle esiste ancora ovviamente, ma dal punto di vista paesaggistico non è più la stessa. Dove c’è la confluenza tra i torrenti Bordina e Tegnas non si capiva dove fosse il guado verso Angheraz; il ponte sul Bordina era divelto; il paese alluvionato; le strade erose; gli scarichi scollegati; le Peschiere non ne parliamo. A un anno di distanza è stato fatto molto, ma c’è molto da fare».
A partire dal bosco.
«Abbiamo appena firmato il contratto con la ditta che si era aggiudicata i due lotti di Farsenade e delle Borselle sulla destra orografica del Tegnas. Hanno detto che inizieranno a breve il recupero degli schianti. Intanto sono partiti i cantieri per la sistemazione delle strade silvo-pastorali fortemente danneggiate. Se vuoi pulire il bosco devi avere le vie di accesso».
Sul versante delle Pale occorre fare i conti col legname bruciato dall’incendio. Come farete?
«Le pareti delle Pale sono sito valanghivo e la rimozione del legname da lì non è ancora stata affrontata e non è detto che debba esserlo nella stessa maniera di altri versanti in altri Comuni. Certo c’è la questione delle piante bruciate: un patrimonio boschivo di 630 ettari. È un problema in più. Dovremo procedere con la realizzazione di una tagliafuoco che attraversi la Pala dalla zona del Forte fino alla Roa del Forn, a protezione dell’abitato sottostante e funzionale alla pulizia del bosco. Per farlo serviranno nuove risorse».
Quali cantieri verranno aperti?
«Nel giro di un mese penso che avremo diciotto cantieri nel comune. In Valle di San Lucano mi riferisco alla silvo-pastorale Cadene-Pont, al tratto tra la centralina a La Merla e l’ex After Hour, all’installazione (in corso) delle reti paramassi nei versanti considerati pericolosi lungo la valle, alla realizzazione della scogliera a protezione del ponte della centralina a La Merla, alla mitigazione del rischio idrogeologico a monte dell’ecocentro. Aggiungo che Veneto Strade ha appaltato i lavori per il ponte sul Bordina a Col di Prà che sarà senza il pilone centrale».
Quale il futuro del discusso anfiteatro alle Peschiere?
«La volontà della maggioranza è quella di portare a conclusione l’opera. Poi attorno abbiamo in mente degli interventi da definire: potrebbe essere un bosco, un percorso botanico. Insomma l’anfiteatro verrà contestualizzato paesaggisticamente e culturalmente». —
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