Il Sant’Osvaldo chiude i battenti

Cansiglio, da lunedì stop all’attività del rifugio in attesa di un nuovo bando
Il rifugio Sant'Osvaldo a Pian Cansiglio
Il rifugio Sant'Osvaldo a Pian Cansiglio
ALPAGO. Il rifugio Sant’Osvaldo chiuderà con la giornata di lunedì prossimo, dopo 40 anni di onorato servizio. Ed ecco le prime proteste.


«La chiusura del Rifugio Sant’Osvaldo in questo periodo della stagione è una cosa che il Cansiglio non si può permettere – afferma Daniele Dal Mas, del Comitato Valsalega –. Siamo nel periodo della raccolta dei funghi e alle porte della stagione del “bramito dei cervi”, è per questo che al di là di ciò che decide o ha già deciso di fare Veneto Agricoltura del Sant’Osvaldo non ci si può permettere la chiusura ora del rifugio anche se magari vi sono già interessati all’acquisizione, per la quale comunque i tempi potrebbero essere lunghi».


Renato Grillo, il gestore, ha deciso di lasciare l’attività come, a quanto pare, anche la figlia Monica che per lungo tempo è stata al suo fianco. La decisione è intervenuta a seguito dell’opportunità posta dalla Regione di avviare un nuovo bando per rilanciare la struttura ricettiva, che è fra le più storiche dell’altopiano del Cansiglio. Il Sant’Osvaldo, infatti, è stato fino ad oggi l’ambiente più conosciuto; per lunghi anni era tradizione far tappa nel grande piazzale al centro della Piana e da qui portarsi a quello che era l’unico bar o l’unico ristorante aperto. Per la verità, contemporaneamente, era attivo anche l’hotel San Marco, distante poche centinaia di metri. Ma il San Marco è oggi un rudere. Ha smesso l’attività subito dopo aver ospitato gli inquilini del Quirinale, ai tempi dei soggiorni presidenziali di Cossiga e Scalfaro. Allora era proprio il Sant’Osvaldo a funzionare da rifugio per i numerosi giornalisti che quotidianamente raccoglievano le “picconate” di Cossiga.


La Regione varerà un nuovo bando di concessione, ma secondo i timori degli ambientalisti, c’è chi a Venezia immagina di poter vendere il Sant’Osvaldo, come si sta facendo con il San Marco. Il Sant’Osvaldo, è più appetibile: è in posizione centrale, è blasonato come ristorante, dispone anche di camere; di certo, ha bisogno di ristrutturazione.


Notevole preoccupazione viene dunque manifestata da Daniele Dal Mas, che da tempo si prende a cuore i problemi del Cansiglio. «In Cansiglio tra settembre e ottobre, ed anche nella stagione invernale, arrivano migliaia di persone e il rifugio è funzionale anche all’accoglienza, poiché le altre strutture non hanno le stesse dimensioni del Sant’Osvaldo», insiste. Il rifugio di Grillo è stato per anni il punto di riferimento della sicurezza in foresta; vi era l’unico telefono che funzionava e, in ogni caso, l’unico ambiente aperto. I mesi di settembre ed ottobre, che per il Cansiglio rappresentano la continuità stagionale, vedranno dunque chiuso il presidio centrale della Piana. L’eventuale riapertura, infatti, ci sarà se il bando regionale andrà a buon fine e, in ogni caso, dopo una radicale ristrutturazione. Tempi lunghi, dunque, per il nuovo Sant’Osvaldo. I rumors anticipano che ci sarebbero già soggetti interessati a rilevarne la gestione e, perfino, ad acquistare la struttura.


Francesco Dal Mas


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