Il reparto di Medicina punta ad ambulatori sempre più specializzati

Stefano Da Rin Puppel-Perona-Pieve di Cadore-Inaugurazione Nuovo Pronto Soccorso
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Pieve di Cadore-Inaugurazione Nuovo Pronto Soccorso

PIEVE DI CADORE. Nuovi ambulatori alla Medicina di Pieve. A darne notizia è il primario Cristiano Perbellini, alla guida del reparto dal maggio 2019. «La Medicina di Pieve presenta al suo interno diverse anime professionali che nel tempo sono cambiate (attualmente i medici sono specialisti in geriatria, medicina dello sport, endocrinologia, medicina interna) e proprio il confronto di queste diversità risulta essere la sua forza nella gestione del paziente complesso ed acuto», spiega Perbellini.

Il reparto ricovera circa 700 pazienti all’anno prevalentemente dal Pronto Soccorso (quindi in regime di urgenza: 97% dei ricoveri) per patologie diverse. «Nel 2019 rispetto al 2018 sono aumentate patologie come scompenso cardiaco, polmoniti, infezioni di altro genere, neoplasie ed eventi cerebrovascolari su una popolazione prevalentemente geriatrica con aumentata complessità anche di ordine sociale per il riaccoglimento a domicilio», precisa Perbellini.

Nonostante l’attuale dotazione di medici risulti ridotta, l’unità operativa si adopera comunque per fornire servizi ambulatoriali ai residenti così da evitare fastidiose trasferte negli ospedali principali di Belluno e Feltre, soprattutto per i meno giovani. «Sono attivi infatti l’ambulatorio geriatrico, diabetologico, endocrinologico, pneumologico (esecuzione di spirometrie di controllo ed Ega, nonché di visite ad opera dei colleghi pneumologi di Belluno), l’attività di diagnostica vascolare (ecocolordoppler arteriosi e venosi ed arti inferiori), vengono altresì erogate prestazioni internistiche richieste dai colleghi sul territorio (prelievi, infusione di sostanze terapeutiche, salassi, trasfusioni, EEG). Collaboriamo anche con il Pronto soccorso per supporto ai turni di guardia, con l’ospedale di comunità di Auronzo per consulenze specialistiche su pazienti complessi e con altre realtà ospedaliere (Agordo) per il supporto specialistico in contesti come la diabetologia per mantenere attivi tali servizi anche in contesti diversi dal nostro», descrive il direttore dell’unità operativa che conclude annunciando che «stiamo lavorando per creare nuovi ambulatori in collaborazione con altre unità operative che ci consentirebbero di giocare d’anticipo sulle riacutizzazioni dei pazienti per le patologie di maggiore peso (scompenso cardiaco, Bpco, ipertensione arteriosa e patologie cerebrovascolari). Le manifestazioni di stima dei pazienti ricoverati giunte sino ad ora sono il segnale che quanto viene fatto sta dando buoni risultati, ma vorremmo fare meglio e di più, confidando in nuove risorse da mettere in campo con la collaborazione della direzione medica che risulta essere sempre di grande supporto». —

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