Il regalo era stato rubato una giovane incastra il proprio fidanzato
BELLUNO. Il regalo alla fidanzatina era rubato. Un giovane dominicano aveva cercato di fare lo splendido, donando alla ragazza un telefonino cellulare coreano di notevole valore. Ma si è trovato nei guai per ricettazione e ha dovuto mettersi a fare del volontariato, per espiare la pena e cancellarla dalla propria fedina penale. Il difensore del giovane, Monica Barzon, non aveva grandi alternative alla messa alla prova.
Il giovane ha fatto per bene i lavori di pubblica utilità concordati con l’ufficio per l’esecuzione penale esterna di Venezia e il giudice Coniglio ha sentenziato un non doversi procedere, nella sentenza di verifica dell’altro giorno.
Esito positivo. Come se non fosse successo niente, insomma, certo le indagini delle forze di polizia hanno fatto emergere una storia curiosa. Il cellulare era stato rubato ad una dirigente bellunese di Poste italiane, che un brutto giorno aveva ricevuto nel suo ufficio una donna con una nipote apparentemente con qualche problema, di sicuro minorenne. Potrebbe essere stata quest’ultima a impossessarsi del dispositivo e ad andarsene, senza farsi scoprire.
Non trovandolo, la proprietaria è andata a presentare una denuncia e gli accertamenti fatti tramite la sim card hanno portato a individuarlo nella disponibilità di una giovane donna, a sua volta di minore età. È stata lei a dire che si trattava di un regalo da parte del moroso ed in questo modo ha finito per incastrarlo. Il ragazzo è finito davanti al tribunale di Belluno, mentre delle due ragazzine dev’essersi occupata la Procura dei Minori di Venezia. Nel primo caso, per furto e nel secondo, per ricettazione.
Mentre non si sa ancora nulla sulla fine del procedimento che le riguarda, l’unico maggiorenne ha chiuso il suo conto con la giustizia, grazie all’istituto della messa alla prova. —
Gigi Sosso
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