Il re del gelato si racconta: Giovanni Carlo Piva è il più ricercato dagli intenditori

Il titolare della gelateria e pasticceria Al Soler di Pecol di Zoldo crea le sue bontà con prodotti artigianali di qualità e di stagione

il personaggio

Val di Zoldo

Impegno, determinazione, fatica e tanta arte nel preparare il gelato. Non mancano le gratificazioni perché Giovanni Carlo Piva è sempre sulla cresta dell’onda anche se qualche “acciacco” non manca. Le riprese del suo gelato da parte di troupe cinesi, giapponesi, del Nord Europa e i numerosi articoli apparsi su varie riviste e giornali hanno messo in rilievo la bontà del suo gelato rigorosamente artigianale. «C’è stata anche», puntualizza con orgoglio Giovanni Carlo Piva, «la visita del sindaco di Shanghai. Ha voluto sapere tutto sul gelato, sulle attrezzature, sulla lavorazione e sull’utilizzo delle materie prime. Un vera soddisfazione».

Carlo è un convinto assertore del gelato artigianale e dell’importanza dell’acquisto dei materie prime di qualità e di stagione. Durante le feste di ferragosto ha comprato i limoni della costiera a 6 euro al chilo e il pistacchio a 72 euro al chilo. Cinquantuno anni di lavoro lasciano il segno, ma Giovanni Carlo va avanti. È coadiuvato dalla moglie Vally e dal figlio Enrico che curano il reparto pasticceria con bravura e abilità. L’altro figlio Emanuele dà una mano quando è libero da impegni di lavoro.

Dopo la scuola dell’obbligo, il re del gelato fa l’apprendista manovale per due anni e mezzo. Viene quindi l’occasione di prendere servizio nella gelateria di Celestino Cercenà (una delle più vecchie d’Italia) ad Alessandria. Rimane due anni e fa le prime esperienze con il gelato artigianale. Arriva il servizio militare. Dopo prende la via del Nord e viene assunto per un anno dalla famiglia D’Isep ad Aquisgrana.

«Nella stagione successiva vengo assunto da Mario Fattor, vicino di casa a Mareson, e mi trasferisco a Bielefeld. Conoscendo il tedesco, vengo messo a gestire un chiosco in maniera indipendente. Acquisto così la padronanza del mestiere».

Arriva il grande salto. «Aiutato da Fattor», continua Piva, «prendo in gestione una gelateria ad una ventina di chilometri da Bielefeld e la conduco per 13 anni. È il periodo più bello che ha trascorso in Germania. Preparavo un ottimo gelato artigianale che la gente gradiva ed inoltre mi ero integrato nella vita sociale ed ero in buone rapporti con le associazioni».

D’inverno Piva faceva il maestro di sci a Pecol. Nell’ultimo anno in Germania Piva assume come collaboratrice in gelateria un una ragazza padovana, Vally. «Il destino ha voluto che diventasse mia moglie».

Arriva il 1987 e Giovanni Carlo decide di cedere la bottega ad un ragazzo di Treviso e di ritornare in Zoldo. Per un anno Piva studia il da farsi ed alla fine decide di aprire una gelateria e pasticceria a Pecol in una delle tre parti del fu Albergo Coldai. «Tutti», dice Piva, «erano scettici sulla nostra tenuta economica visto che si lavorava i fine settimana (con il bel tempo), quindici giorni ad agosto e per le feste natalizie. Invece tutto è andato per il verso giusto e da trenta anni la Gelateria e Pasticceria Al Soler gode ottima salute». —

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