Il prefetto e gli alloggi olimpici: «Andremo noi dagli albergatori»

Senza risultati il vertice sui posti letto per le forze dell’ordine in vista delle Olimpiadi: «Non possiamo attendere il 31 dicembre»

Alessandro Michielli
La prefettura di Belluno
La prefettura di Belluno

Resta ancora incertezza attorno agli alloggi per il personale delle forze dell’ordine che sarà impegnato durante i Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026.

Ieri mattina, in Prefettura a Belluno, si è svolto un nuovo incontro tra l’alto comando delle forze dell’ordine, Fondazione Milano Cortina 2026, Comune di Cortina e associazioni albergatori per trovare una soluzione al problema.

In sintesi, non sono stati fatti particolari passi avanti e l’accordo definitivo pare ancora lontano. Quello che proverà a fare la Prefettura, in sinergia con tutte le forze dell’ordine e con gli albergatori, è organizzare nuovi tavoli di confronto con le strutture ricettive che non hanno vincolato la totalità delle camere a Fondazione Milano Cortina fino al prossimo 31 dicembre. Cosa significa? Gli albergatori – di Cortina e Cadore in questa prima fase – che non hanno stretto accordi con Mico o quelli che hanno vincolato solo una parte delle proprie stanze, saranno chiamati ad un confronto con le forze dell’ordine per cercare di opzionare almeno una parte degli alloggi.

L’incontro

All’incontro di ieri hanno partecipato Antonello Roccoberton, prefetto di Belluno, Francesco Zerilli, questore di Belluno, Luigi Petrillo, vicequestore, Enrico Pigozzo, comandate provinciale dei carabinieri, Roberto Atzori, comandante provinciale della guardia di finanza, Matteo Carretto, comandante provinciale dei vigili del fuoco, Walter De Cassan, presidente provinciale di Federalberghi, Stefano Pirro, presidente degli albergatori di Cortina, Andrea Francisi, manager games operations di Milano Cortina 2026, Michele Di Gallo, dg di Fondazione Cortina e Stefano Ghezze, assessore della polizia municipale del Comune di Cortina.

Parla il prefetto

«Non ci sono sostanziali novità», afferma Antonello Roccoberton, prefetto di Belluno, «Adesso si faranno ulteriori tavoli di confronto con gli albergatori. Abbiamo tutti preso atto dell’attuale situazione e delle ulteriori richieste che verranno poste agli albergatori di Cortina. Porremo attenzione sugli alberghi che non hanno firmato un contratto con Fondazione. Cominciamo da loro, perché non possiamo aspettare il 31 dicembre per verificare eventuali disponibilità».

«Quindi», prosegue il prefetto, «dopo aver rappresento lo stato dell’attuale situazione, si è arrivati a questa decisione: organizzeremo numerosi tavoli di confronto con gli albergatori del territorio che non hanno vincolato le camere o che hanno ancora libera quella parte residuale delle stanze che in linea teorica potrebbero essere disponibili per le forze dell’ordine».

Una soluzione che non risolverà l’intero problema, perché la maggior parte delle camere sono state opzionate da Mico. Di conseguenza, i posti residui sono molto pochi. «È vero», prosegue il prefetto, «ma sarebbe un passo avanti, perché abbiamo necessità di trovare qualche alloggio. Sicuramente non saranno sufficienti, ma non vogliamo trovarci al limite senza nessuna disponibilità di posti. Siamo consapevoli delle difficoltà che abbiamo davanti, ma partiremo dall’elenco degli hotel che possono avere delle disponibilità di camere e quindi vedremo sulla base di quello, con dei confronti ulteriori, se riusciremo ad ottenere dei posti».

Una parte delle camere già opzionate da Fondazione non potrebbero essere messe a disposizione delle forze dell’ordine? «Potrebbe essere una possibilità», dice Roccoberton. «ma al momento Fondazione Milano Cortina non si è sbilanciata prima della scadenza del 31 dicembre. Quello che dicevamo con il presidente di Federalberghi è che proveremo a convincere le strutture libere da contratti».

La strada è ancora lunga quindi: «Siamo ancora in una fase iniziale, ma hanno tutti concordato che bisogna trovare una soluzione».

Ma non c’è un po’ di preoccupazione? «Siamo mediamente preoccupati e relativamente tranquilli», conclude il prefetto. «Confidiamo che a breve si possa trovare qualche opportunità. Non abbiamo fissato una data limite per risolvere la questione: iniziamo a lavorare fin da subito e alla fine si arriverà al dunque. Certo, la data del 31 dicembre, dove si saprà quante camere sono state opzionate da Fondazione, è troppo lontana, quindi ci muoveremo e cercheremo di avviare i primi contatti da subito». 

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