Il legno di un tempo rivive a Sedico

“Antico È” esporta i propri pavimenti fino al lontano Azerbaijan

di Stefano Vietina

SEDICO

Un’azienda giovane per il legno antico. «Il nostro è un lavoro, ma anche una filosofia, ed una sfida nei confronti di chi - spiega Isabella Chieregato titolare di “Antico È” insieme al marito Paolo Zago - riteneva che il legno fosse materiale adatto solo alle baite». Sfida vinta se è vero che oggi l'azienda, nata a Sedico nel 2000, esporta pavimenti in legno antico cadorino fino a Baku, capitale dell'Azerbaijan.

«Stiamo crescendo così come cresce nel mondo la passione per il legno. Ma ci teniamo a conservare nella lavorazione le tecniche ed i materiali eco-compatibili, perché il legno è sinonimo di ambiente e lo si deve lavorare e rigenerare solo nel massimo rispetto dell'ambiente».

Paolo Zago, ad una macchina, controlla personalmente le caratteristiche delle lamelle di legno che andranno a comporre la parte “nobile” del pavimento. Un passaggio decisivo per garantire la massima qualità della produzione. Ed un'ulteriore selezione che riduce di un altro 20/30% il legname in arrivo dalla segheria, che già ne aveva scartato un 50%.

Ma da dove arriva il legno antico? «Masi, stavoli, fienili, case, ma anche navi, pontili, bricole veneziane. Tutto materiale di recupero in rovere, noce, pioppo, larice, abete, acacia ed anche tek birmano. Nella segheria De Pol, a Cima Gogna in Comune di Auronzo, provvedono a ripulire i tronchi ed a segarli in tavole, poi ce li spediscono. Qui noi li rifiliamo e li trattiamo».

Ed ecco il procedimento: dapprima la tavola viene rifilata in lamelle di 5 millimetri di spessore, che poi vengono poste in un essiccatoio sottovuoto, un'autoclave dove si provvede a ridurre il grado di umidità ed annientare eventuali parassiti. Successivamente si incolla la lamella su un bi-strato di abete con fibre incrociate. «Tutto materiale certificato Pefc (che attesta l’origine del legno da deforestazione controllata, ndr) ed usiamo il bi-strato – spiega Paolo Zago, 61 anni, con un'esperienza di oltre 25 nel settore - perché garantisce una maggiore trasmittanza termica (trasmissione del calore, ndr), importante per chi usa sistemi di riscaldamento a pavimento; e poi perché consente una buona stabilità del materiale».

Il pavimento, così predisposto, è pronto per essere collocato in abitazioni che prevedano una temperatura fra 18 e 22 gradi ed un'umidità al 50%. «Abbiamo pensato anche ad un altro importante accorgimento tecnico per favorire la messa in opera: i nostri listelli presentano incastri femmina/femmina sui quattro lati per dare la possibilità ai posatori di girarli a 360 gradi, in modo da miscelare al meglio tonalità di colore e venature».

E' con queste caratteristiche e peculiarità che i pavimenti di “Antico È” (venti dipendenti più un'altra decina di addetti nell'indotto e 3 milioni di fatturato nel 2011) raggiungono un po' tutta l'Italia e, da qualche tempo, vanno sempre più all'estero: Spagna. Svizzera, Russia (Mosca e San Pietroburgo), Arzerbaijan, come detto. Luoghi in cui i nuovi standard di vita non disdegnano il lusso.

«Siamo molto interessati, ovviamente, anche al mercato italiano, ed è per questo che da qualche mese abbiamo aperto uno showroom a Milano, in zona San Babila, per presentare le nostre creazioni ai professionisti delle costruzioni; uno sviluppo notevole viene poi da internet», sottolinea la Chieregato.

A Baku, ad esempio, sta nascendo una sorta di ambasciata del made in Italy, in cui “Antico È” è stata chiamata a contribuire con i suoi prodotti, proprio grazie ad una conoscenza avvenuta tramite il sito web aziendale.

Stefano Vietina

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