Il lago del Mis è senz’acqua Mai così basso dal 2003 - FOTO

Sospirolo. Il bacino artificiale ai minimi storici, svuotato dalla pianura “assetata” Monta la polemica per quello che molti definiscono «un disastro ecologico»
La siccità che ha colpito il lago del Mis e le riserve d'acqua della provincia di Belluno
La siccità che ha colpito il lago del Mis e le riserve d'acqua della provincia di Belluno

SOSPIROLO. Mai così basso dall’estate del 2003. Il lago del Mis è praticamente vuoto. L’acqua prelevata dalla pianura per far fronte alla grande siccità di questi mesi ha creato una situazione che, a Sospirolo, non si vedeva da un decennio. «Tutti gli anni il livello decresce, visto che aumentano i prelievi, ma così è veramente uno scandalo», sbotta il gestore del bar La Soffia, una delle poche attività ricettive presenti attorno al bacino lacustre. «Fino al 22 luglio (il giorno della manifestazione di Acqua bene comune contro lo sfruttamento idroelettrico della Valle del Mis, ndr) il lago era bello pieno, poi ha iniziato pian piano a svuotarsi, e adesso siamo in queste condizioni». Considerando che siamo ancora in piena stagione turistica, il biglietto da visita che offre la Valle non è certo dei più invitanti.

Non si tratta solo di una questione “visiva”. Con il livello del lago che si abbassa è tutto l’ecosistema che ne risente: i pesci muoiono, le anatre sono sparite, e chi vive nei dintorni del lago, o lo frequenta, è preoccupato per quello che più di qualcuno arriva a definire, senza mezzi termini, «un disastro ecologico». I turisti si chiedono cosa sia successo, e danno la colpa all’estate priva di precipitazioni, ma in realtà il lago è ai minimi storici per tutt’altra ragione: «Da noi ha piovuto anche spesso, ma se in pianura fanno un uso sconsiderato dell’acqua, ecco quello che succede», continuano da La Soffia. «Il mio grande rammarico è questo silenzio assordante che c’è attorno al problema. Perché nessuno dice niente? Perché nessuno alza la voce?». Sotto accusa finiscono il Parco, le istituzioni locali, ma anche le associazioni ambientaliste: «Tutti vedono, ma nessuno dice una parola».

Sono comprensibili lo scoramento e quel filo di rabbia che permea le parole di chi ha un’attività ricettiva, e tutti i giorni ha sotto gli occhi una situazione che grida vendetta.

«È vero, questa è una botta per il turismo», spiega il presidente del Parco, Benedetto Fiori, sollecitato a intervenire in materia. «Mi ero accorto già domenica scorsa che il livello si stava abbassando, speravo che almeno piovesse, ma non è successo». Fiori sa bene che il problema vero sono i consorzi di pianura, come sa che «non si può andare avanti così. Continuiamo a parlare di fare turismo, ma ci svuotano i laghi: perché la gente dovrebbe venire nel nostro territorio, in queste condizioni?». Fiori chiede quindi che si dia un giro di vite, convocando un tavolo per ridiscutere i termini dell’accordo sui prelievi: «Regione, Provincia, consorzi irrigui ed Enel devono incontrarsi per tentare di risolvere questa situazione». Fiori ricorda anche che «gli impianti di irrigazione sono obsoleti, ci sono troppi sprechi».

Il primo passo da fare, però, è «prendere in mano la situazione, a livello provinciale, perché questo problema interessa tutti i laghi bellunesi», conclude il presidente del Parco. «Anche i sindaci devono iniziare ad alzare la voce, perché in estate sono i primi a lamentarsi, ma poi, passato il problema, non dicono più nulla».

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