Il gruppo di cantori “Solo Voci” festeggia venticinque anni più uno

Stasera il concerto in duomo: l’anniversario del 2020 era stato rinviato per la pandemia 
Raffaele Scottini

il compleanno

Venticinque anni più uno di un pezzo di storia canora della città. È il traguardo tagliato dal gruppo Solo Voci, che oggi festeggia il 26° anniversario dalla nascita, visto che l’anno scorso non ha potuto celebrare i 25 anni a causa della pandemia. Lo farà con un concerto in Duomo alle 20.30. Sarà l’occasione per ripercorrere il percorso iniziato nel 1995, con il primo presidente Cristian Facchin, e che continua adesso con la presidenza di Romeo Vello.

Stasera sarà anche il momento del passaggio di bacchetta dal maestro Pio Sagrillo, che per un quarto di secolo ha condotto il gruppo, a Donato Cengia: i direttori saranno Sagrillo nella prima parte e Cengia nella seconda. La serata sarà presentata da Michela Da Canal.

Il gruppo, attivo da subito in città e in provincia, dal 1996 si prese in carico l’organizzazione del concerto in Duomo, nel giorno dell’Epifania, che verrà poi chiamato “Anno nuovo in concerto”, e dal 2014 ha curato la rassegna di canti popolari “Sul pajon”, sempre svolta in piazza Maggiore.

Manifestazioni che sono state interrotte dal Covid ma l’impegno è di tornare a rifarle. Intensa e interessante è stata l’attività all’estero che ha visto quasi ogni anno il gruppo in Germania, Svizzera, Austria e Ungheria con la partecipazione a rassegne e concerti. Fra le tante iniziative, spicca anche la raccolta di fondi per Amatrice dopo il terremoto.

«Nella primavera 1995 alcuni cantori, con varie e decennali esperienze in altri cori, chiesero all’organista Pio Sagrillo di sviluppare e realizzare un’idea per un nuovo coro maschile», racconta il presidente Vello, desiderando ricordare tre cantori fra il gruppo dei fondatori, recentemente scomparsi: Sisto Facchin, Mario De Paoli e Giannino Zannin. La scelta del nome è caduta su “Solo voci”, «titolo di una canzone dei Pooh, preceduto non dal tradizionale “coro” bensì “gruppo”, a testimoniare questa certa apertura al nuovo, con la possibilità di avvalersi di altri cantori che per determinati progetti musicali ne possano arricchire le fila».

L’intenzione era di uscire dai tradizionali binari del canto di montagna e canto degli alpini, cercando di spaziare ed esplorare altri repertori. «La prima sala prove è stata messa a disposizione dall’allora parroco del Duomo monsignor Giuseppe Sartori», ricorda Vello. «Dopo due anni venne concessa la nuova sala alle ex elementari di Farra che per più di vent’anni è stata centro di aggregazione, studio e formazione per quasi un centinaio di cantori». Poi però arriva la tempesta Vaia a distruggere il tetto e una parete nell’edificio. «Vari sodalizi si sono offerti generosamente di ospitare le prove di canto e l’attività del gruppo è andata avanti, accolti prima nella scuola comunale Sandi, poi a distanza di 25 anni nuovamente nel Duomo grazie all’ospitalità data da monsignor Angelo Balcon», dice il presidente del gruppo Solo Voci. «Recentemente l’amministrazione comunale ha ristrutturato e reso di nuovo agibile l’ex scuola di Farra e un’aula è stata assegnata e adibita a nuova sala prove». —



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