Il Fulcis è pronto ad ospitare le storiche spade bellunesi

Il Comune ha ottenuto un contributo per allestire un primo nucleo espositivo: dal museo Correr di Venezia arriveranno dodici armi prodotte nel 1400-1500

BELLUNO. C’è stato un tempo in cui Belluno era la regina incontrastata nella produzione delle spade. Le fucine della città lavoravano a pieno regime per fornire le armi alla Serenissima, e da qui partivano per tutti gli Imperi d’Europa del tempo. Il ferro estratto a Colle Santa Lucia era ricco di manganese, e la fusione portava a creare lame elastiche e che non arrugginivano facilmente. Materiali pregiati, che venivano richiesti fino in Turchia e dall’impero britannico. Era il 1400-1500.

Quelle spade, oggi depositate in una soffitta al museo Correr di Venezia, stanno per tornare a casa, a raccontare una storia gloriosa che merita di essere valorizzata.

Il progetto

Il Comune di Belluno, infatti, ha ottenuto un importante contributo grazie a un progetto Interreg Italia-Austria che ha coinvolto anche il Circolo cultura e stampa bellunese, il Comune di Santa Giustina, l’università di Innsbruck e il Comune di Maniago, noto per la produzione di coltelli ma anche per le armature medievali che vengono utilizzate in produzioni televisive e non solo.

«Abbiamo presentato domanda di finanziamento a valere sul progetto “Klang spade di leoni e aquile” un anno e mezzo fa», racconta l’assessore alla cultura, Marco Perale. «A luglio abbiamo avuto notizia che era stata accettata la nostra richiesta, a settembre ci è stato detto che siamo beneficiari di un contributo di 180 mila euro».

l’allestimento

Con queste risorse sarà possibile allestire un primo nucleo espositivo delle spade bellunesi al museo Fulcis. «Sono tutte depositate in una soffitta al museo Correr di Venezia», continua Perale. «I nostri esperti ne hanno riconosciute circa settanta di produzione bellunese». In una prima fase ne arriveranno dodici, che saranno esposte in due pareti al Fulcis. Il Correr ne manterrà la proprietà ma le concederà in comodato a Belluno.

Il futuro

L’obiettivo, però, è di riuscire ad esporre tutte le spade che furono prodotte dalle fucine bellunesi dal 1400 al 1600 circa, fino a quando l’avvento della polvere da sparo non ha reso queste armi superate. «Belluno era la capitale europea della produzione di spade all’epoca», ricorda Perale, profondo conoscitore della materia. «Le produceva per la Serenissima. Quando Napoleone ne decretò la fine, Teodoro Correr raccolse tutto quello che ne rappresentava la storia, fra cui anche le spade bellunesi».

Ma questi pregevoli elementi del passato non sono mai stati valorizzati come meritano. Presto lo saranno, in un contesto prestigioso qual è quello del museo Fulcis. —


 

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