Il falso notaio truffava le tabaccherie

BELLUNO. S'era specializzato nel raggirare le tabaccherie della provincia, spacciandosi per notaio e pagando un cospicuo numero di marche da bollo (che poi evidentemente riusciva a piazzare) con assegni rubati.
Ieri mattina, è riapprodato nell'aula penale al primo piano del palazzo di giustizia di Belluno, davanti al giudice Antonella Coniglio, il processo a carico di un cittadino di Milano, Gianfranco Totaro, classe 1943 (difeso dall'avvocato Paolo Santin), accusato di truffa, ricettazione, sostituzione di persona e falso.
La vicenda risale al 4 giugno del 2009, quando, secondo il corposo capo d’accusa, nello stesso giorno, l'imputato è riuscito nell'impresa di raggirare due tabaccherie della provincia: la prima in via San Gervasio a Belluno e la seconda in piazza Umberto I a Longarone. Entrambe per uno stesso cospicuo importo: 2.845 euro ciascuna.
La tecnica era sempre la stessa: l'imputato contattava telefonicamente la tabaccheria, qualificandosi come un notaio di Santo Stefano di Cadore e dando il suo nome e cognome. Preannunciava che avrebbe mandato un proprio emissario per ritirare 170 marche da bollo da 14,22 euro ciascuna. Poi lui stesso si presentava con documento falso sul quale erano apposte le generalità del notaio con la sua fotografia per rassicurare le proprie vittime e poi pagava il conto con assegni rubati.
Il processo è proseguito nella mattinata di ieri con l’audizione di alcuni testimoni della vicenda.
Al termine dell’udienza il giudice Antonella Coniglio ha deciso di rinviare l’udienza a carico dell’imputato milanese all’11 ottobre prossimo per sentire gli ultimi testimoni ed eventualmente per la discussione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi