Il convento del Cristo salvo da speculazioni Lo compra la Diocesi

PIEVE DI CADORE. Il convento del Cristo cambia proprietà ma sarà al sicuro dalla speculazione: sarà la Diocesi a comprarlo, per scopi sociali. «Il convento del Cristo, a Pieve di Cadore, che fino a pochi anni fa accoglieva i frati Carmelitani Scalzi guardiani dell’omonimo Santuario, rimarrà a disposizione della Diocesi di Belluno-Feltre, per essere utilizzato per fini sociali».
Lo ha affermato monsignor Luigi Del Favero, vicario generale della Diocesi, che ha aggiunto: «S’è scelto di mantenerne la proprietà alla Ddiocesi, per impedire che, andando in mani private, il grande edificio venisse trasformato in appartamenti. Per la Diocesi non è stato facile acquistare il convento e le sue adiacenze, ma sono sicuro che è stata una scelta saggia. Non è stata una decisione facile da prendere, perché ci sono volute molte riunioni. Per essere definitivo al passaggio di proprietà mancano ancora alcuni passaggi, ha proseguito. Non appena questi saranno conclusi, illustreremo nelle sedi adeguate la portata dell’operazione. Trasferendo la proprietà del convento dall’Ordine dei Carmelitani alla Diocesi di Belluno-Feltre, tutte le competenze passeranno all’Arcidiacono dl Cadore, al quale spetterà l’onere di trovare la sua migliore utilizzazione. Non sappiamo come sia l’interno dell’edificio perché nessuno dopo la partenza dei frati ha ancora fatto una ispezione, ma il pianoterra, con i saloni dove si tenevano gli incontri religiosi, dovrebbe essere già utilizzabile. Non sappiamo ancora lo stato di conservazione dei piani superiori».
La notizia che da tempo circolava negli ambienti parrocchiali sulla possibile vendita della grande casa dell’ex convento dei Carmelitani, era dunque corretta, anche se i particolari non erano noti. Anche al sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, erano arrivate solo notizie frammentarie.
«Solo quando la Soprintendenza ai Beni architettonici ha chiesto ufficialmente se il Comune di Pieve, al quale appartiene amministrativamente il convento pur trovandosi nel censuario di Tai, ha spiegato il sindaco, se esisteva una prelazione per la sua vendita, ho capito che la vendita era cosa fatta. Sono solo a conoscenza che il prezzo è stato stabilito in circa 500.000 euro. Mi auguro solo, ha concluso, che chi lo ha acquistato non lo trasformi in condominio».
Un pericolo che il vicario generale della Diocesi, ha escluso a priori. Il grande fabbricato che dal 1929 ha ospitato il convento dell’Ordine dei Carmelitani, era stato costruito dalla Congregazione di Carità di Pieve di Cadore.
La stessa Congregazione, rappresentata dal cavalier Tullio Fornasier, lo ha venduto a don Pietro Belli di Venezia e a don Ludovico Conte, di Treviso l’8 maggio 1930, con un rogito del Segretario della Congregazione di Carità, Giuseppe Tombari di Pieve di Cadore, per il prezzo di 55.000 Lire. L’edificio però, pur essendo adiacente alla chiesa del Cristo, dalla quale è separato solo da un passaggio pedonale, fa parte del censuario di Tai, contrariamente alla chiesa che appartiene al censuario di Pieve.
Vittore Doro
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