Il Comune stacca la spina ai giovani

Ormai inagibile la sala per la musica, caos nella gestione: già da oggi potrebbe partire il provvedimento di chiusura
Di Francesca Valente

FELTRE

È ad un passo dalla chiusura la sala prove di Borgo Ruga, praticamente inagibile e ormai fuori controllo per la parte gestionale. I sigilli allo spazio riservato ai gruppi musicali potrebbero arrivare già da stamattina, dopo che ieri la Consulta giovani ha segnalato lo stato di precarietà in cui si trovano sia i locali, sia la stanza dedicata alla direzione. Dopo anni in cui lo spazio pubblico era più o meno autogestito nel disinteresse del Comune, la consulta "Diciamo la nostra" ha allertato l’ufficio cultura e i responsabili delle politiche giovanili. C’è dispersione di corrente, alcune luci non si accendono, il riscaldamento non funziona, i pannelli dell’isolamento acustico sono rotti e si vedono sporgere chiaramente fibre di lana minerale (che, a seconda della tipologia, possono essere da irritanti a cancerogene). Serve, insomma, un intervento di manutenzione, per rendere agibili ancora prima che decorosi i locali. Il Comune ha però risposto in modo tassativo: «Si chiude per qualche giorno. Avvisate i gruppi». Così è arrivata la minaccia di sfratto. Ma ieri il tamburo della serratura non era ancora stato cambiato: segno che l’ente sta ancora valutando cosa fare.

La stanza a prima vista mostra evidenti segni di abbandono, nonostante alcuni ragazzi volenterosi abbiano speso soldi ed energie per riadattarla: piastrelle tappezzate di colla con cui erano attaccati i portauova isolanti (poi caduti), pannelli di sughero forati da cui si vede la lana minerale, un termosifone mancante e un altro non sempre funzionante, neon fulminati. L’ultimo sopralluogo di dicembre non aveva evidenziato alcun problema. E nessuno si è lamentato. Ma è evidente che la musica, anche se giovane, avrebbe bisogno di una sede più dignitosa, o per lo meno più pulita e meglio mantenuta. E non solo dagli utenti, che per regolamento devono pulire, avere cura degli strumenti lasciati a disposizione (una batteria, peraltro sparita da qualche giorno) e pagare due euro l’ora per l’affitto. Il Centro giovani avrebbe dovuto coordinare il tutto, ma il continuo cambio di direzione dell'ultimo anno ha infilato la questione nel dimenticatoio. Le quote non venivano quasi più raccolte e il Comune non ha mai predisposto lavori di manutenzione, che sono stati sempre a carico dei musicisti. Strumenti, migliorie, pulizie, investimenti: tutto usciva dalle tasche degli utenti. Costretti però a fare i conti con continue sorpresa. Ci sono perfino giorni in cui spariscono casse o mixer, com’è successo ieri: «Se li prende il Comune» sostengono i ragazzi che se li erano portati da casa, restando senza impianto audio per provare. Queste incongruenze sono state fatte notare dalla Consulta, che, incaricata di condurre il Centro giovani dall’inizio del mese, a fine giugno si era già presa la responsabilità della sala prove. Ma tutto questo a condizioni non chiare, e - nel caso dell’edificio di Farra - con mille limiti. Fra questi l’impossibilità di affittare sale per i compleanni. E anche l’obbligo di evitare iniziative che “comportino affollamento”, visto che le verifiche sismiche fatte qualche settimana fa hanno evidenziato una situazione di potenziale rischio. Ma perché vietare i compleanni e lasciare la struttura aperta al pubblico a queste condizioni? In tanti se lo sono chiesti. Ora che è il problema si allarga alla sala prove, è evidente che Comune e Centro giovani fossero all’oscuro di vari dettagli gestionali. Non si conoscevano né i nomi dei gruppi, né il numero, né il calendario delle prenotazioni. Alle band non veniva fatta firmare nessuna carta, ma solo ai custodi delle chiavi. Alla Consulta non sono nemmeno state consegnate le nuove chiavi della sala. Ora che il problema è stato sollevato, c’è da aspettarsi che i musicisti si facciano sentire.

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