Il Comune rimette a posto la scuola materna di Piaia

PONTE NELLE ALPI. Continua l’impegno dell’amministrazione pontalpina nelle manutenzioni degli edifici comunali.
Il nuovo intervento in cantiere riguarda la conservazione e l’adeguamento della scuola dell’infanzia di Piaia, sulla base di un progetto definitivo esecutivo approvato a giugno per un importo complessivo di circa 71mila euro. I lavori in questione prevedono, tra l’altro, l’installazione di nuovi serramenti.
L’8 agosto scorso, una ditta di Thiene si è aggiudicata la fornitura degli infissi. La scelta dell’azienda fornitrice è stata effettuata dopo che sono state poste in essere tutte le procedure previste dalla normativa. Pertanto, conclusa la fase dell’assegnazione dell’incarico, la sostituzione dei serramenti avverrà prima dell’inizio della stagione fredda. Il costo dei serramenti si aggira sui 44 mila euro.
Singolari sono le vicende legate agli edifici pubblici di Ponte nelle Alpi. Nell’immediato dopoguerra nel territorio attualmente di competenza della scuola insistevano ben sei scuole elementari. Evidentemente ogni “campanile” doveva avere qualche struttura: il municipio fu eretto a Cadola, le scuole medie a Canevoi.
Per qualche tempo le scuole medie furono ospitate nell’ex Casa del fascio (che poi fu abbattuta nei primi anni ’70). Una scarsa lungimiranza: ben 2/3 della popolazione risiede nella Destra Piave e pertanto sia le medie che il municipio sono piuttosto decentrati. Ma, ritornando agli edifici che ospitavano le elementari, tre di essi sono stati successivamente abbandonati. Le scuole di La Secca e Cima i Prà, dopo il cambiamento di destinazione d’uso, furono vendute alle due aziende che erano in affitto (il ricavato fu utilizzato per risarcire le proprietarie del terreno che fu espropriato per realizzare la piazza/parcheggio del Bivio). E l’ex edificio scolastico di Quantin? L’ultima asta è andata deserta.
Ritornando alle scuola dell’infanzia di Piaia, giova ricordare che fino agli anni Novanta era anch’essa una scuola elementare. L’amministrazione dell’epoca decise di chiudela. I residenti della zona, naturalmente, insorsero e gli amministratori, per calmare le proteste dei residenti, decisero di trasformare l’edificio in scuola materna.
Paolo Baracetti
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