Il Comprensivo 2 intitolato a Tina Merlin

Ricordata la figura della giornalista del Vajont. I bimbi scrivono: «Combattere per la verità»
Di Davide Piol

BELLUNO. Sarà il nome di Tina Merlin a rappresentare d'ora in avanti l'Istituto comprensivo 2 di Belluno. Un nome importante che, ha commentato Michela Possamai dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, «ispira tante cose. Innanzitutto vivere per la verità. Ma avere anche il coraggio delle parole che si scelgono di dire o di tacere e quindi delle proprie azioni. Infine avere una chiara visione di ciò che è possibile e di cosa fare per raggiungerlo».

L’istituto comprensivo 2 diventa quindi il quinto spazio intitolato alla grande giornalista bellunese dopo la scuola materna del comune di Vajont, il circolo Arci di Montereale Valcellina, il campus universitario di Feltre e il centro culturale di Quarto d’Altino. Un nome nuovo non poteva che essere accompagnato anche da un logo nuovo, realizzato dai ragazzi della scuola media Nievo, che è composto da tre cerchi sovrapposti con le iniziali di Tina Merlin nel mezzo.

«I tre cerchi, di grandezza e colore diverso», ha spiegato uno dei ragazzi, «rappresentano le diverse età dell’istituto e quindi le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie».

Alla cerimonia di ieri mattina che si è svolta nella palestra della scuola media Nievo di Cavarzano erano presenti, oltre ai bambini e ai ragazzi delle varie scuole, il figlio e la nuora di Tina Merlin, il sindaco di Belluno Jacopo Massaro e Adriana Lotto presidente dell'associazione cultuale Tina Merlin. Assenti il prefetto, il vice-prefetto e Mario Fabbri ex capo della procura di Belluno.

«Se fosse stata qui Tina Merlin sarebbe stata felice per due motivi», ha dichiarato la Lotto, «Il primo è che le è stata intitolata una scuola, spazio che amava molto non avendo potuto studiare ed essendosi fermata alla quarta elementare perché doveva lavorare. Il secondo perché scuola significa giovani e lei vi credeva fortemente. I giovani sono gli unici in grado di portare nuove forze e nuove idee».

E sono state proprio le idee dei ragazzi a fungere da stimolo per alcune installazioni, creazioni, canti e recite dedicate a Tina Merlin e da cui è emersa la sua figura di donna, giornalista e partigiana. Riflessivo il lavoro svolto dalla classe quinta delle elementari di Mur di Cadola che, dopo aver visitato Longarone, ha scritto una lettera diretta proprio a Tina Merlin: «...bisogna combattere sempre per la verità come hai fatto tu rischiando di perdere la libertà. Per noi sei un simbolo di coerenza, di coraggio e di libertà».

Toccante invece la rappresentazione teatrale delle scuole verdi di Cavarzano incentrata sulla tragedia del Vajont, in cui veniva simulato un dialogo tra le persone dei paesi coinvolti (Erto, Casso e Longarone), Tina Merlin e i rappresentanti della Sade. E che si è concluso con le parole forse più famose della giornalista: «Oggi non si può soltanto piangere. È tempo di imparare qualcosa».

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