Il commissario Dal Ben si presenta: «Più integrazione tra gli ospedali»

Tra i suoi obiettivi  la volontà di superare i campanili esistenti tra aree e il potenziamento dei servizi socio sanitari territoriali 

Il commissario dell'Ulss 1, Giuseppe Dal Ben al Suem di Pieve di Cadore
Il commissario dell'Ulss 1, Giuseppe Dal Ben al Suem di Pieve di Cadore

«Sono qui per organizzare la sanità bellunese in modo tale che possa dare la migliore risposta alle esigenze della sua popolazione».

Così il commissario Giuseppe Dal Ben ha detto oggi, sabato 20 maggio, presentandosi ufficialmente ai mezzi di comunicazione. A dire la verità dopo la sua nomina da parte del presidente veneto, Luca Zaia, Dal Ben si è messo subito all’opera girando il territorio e conoscendo chi lavora nelle strutture dell’Ulss 1 Dolomiti.

«Ho già avuto modo di vedere gli ospedali di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore, ho visitato anche la medicina di gruppo integrata di Longarone», ha detto facendo presente che conosce questo territorio per averlo vissuto da quando era piccolo. «Qui venivo in vacanza, ma qui ci vengo tutti i fine settimana da quarant’anni», ha detto.

Dal Ben si è detto pronto a risolvere alcuni problemi della sanità bellunese a partire dal superamento dei campanilismi tra Belluno e Feltre  «lavorando per una reale integrazione delle due strutture sanitarie»,  puntando molto anche sulla sanità territoriale potenziando la medicina di gruppo e la pediatria di libera scelta. «Vogliamo che tutti gli ospedali siano in grado di dare una risposta immediata e sicura ai cittadini», ha precisato focalizzandosi poi sull’appuntamento  vicino delle Olimpiadi. «Per questo visiterò in settimana l’ospedale Codivilla di Cortina per vedere come stanno le cose e i lavori», puntualizzando che per «questo territorio turistico e di una bellezza ambientale unica il mio obiettivo è garantire una sanità di primo intervento con pronto soccorso, attività internistica e chirurgica e ambulatoriale specialistica, ma anche una sanità concentrata sulla traumatologia sportiva e sulla riabilitazione».

Il commissario ha garantito la sua presenza sul territorio ogni giorno «al mattino o al pomeriggio ma sarò sempre qui», ha promesso, facendo presente come il dialogo con le istituzioni, le associazioni e il territorio siano la base da cui partire. «Quella di montagna è una sanità complessa, indubbiamente, ma lavorando tutti insieme, si potranno dare risposte alle richieste del territorio. E la prima risposta sarà quella che riguarda la Neurologia: in arrivo alcuni medici a dare sostegno ai pochi rimasti.

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