Il comitato referendario esulta

Bigontina: «Bravo Durni, siamo sempre stati tirolesi»
CORTINA. La presa di posizione del governatore altoatesino Luis Durnwalder ha reso felici il coordinatore del comitato referendario, Siro Bigontina Titoto, ed Elsa Zardini, presidente dell’Unione dei Ladini d’Ampezzo. Che all’indomani delle notizie positive sull’iter del referendum - con la richiesta di parere ai Comuni sulla data del 28 ottobre per il voto - hanno ora un nuovo motivo di soddisfazione.
 «Le affermazioni del governatore», dice Bigontina, «non possono che farmi piacere. Io personalmente ho incontrato più volte Durnwalder e da sempre ha espresso questa sua posizione. Quindi è stato coerente. La cosa che forse non è ancora chiara ai più è che noi con il nostro referendum non chiediamo di “andare” in Alto Adige, ma di “tornare” in Alto Adige. Questa è la differenza sostanziale che c’è tra Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia e tutti gli altri comuni che hanno fatto la stessa richiesta, ma per motivi puramente economici e non storici come i nostri».

 «I nostri comuni», spiega ancora Bigontina, «sono stati separati dal Tirolo ingiustamente dopo la prima guerra mondiale dal regime fascista per motivi puramente politici. Noi eravamo tirolesi e la nostra comunità ha sempre lottato per poter rientrare a far parte della propria terra d’origine. Io sono semplicemente colui che ha raccolto la volontà di unione e di ritorno dai propri avi e ha cercato di portarla avanti. Da quindici anni aspettiamo questo momento per una coerenza con la nostra storia, la nostra tradizione, le nostre radici che sono tirolesi. Ora si è aperta una breccia. Poi chiaramente saranno i cittadini a decidere alle urne».

 Dello stesso avviso si dichiara anche la presidente dell’Uld’A, Elsa Zardini.
 «La notizia sulle dichiarazioni di Durnwalder», ha detto, «non mi stupisce. Il governatore altoatesino, infatti, si è sempre espresso in maniera favorevole nei confronti della nostra richiesta proprio perché siamo spinti da motivi storici e culturali e non da motivi economici. Le chances che Cortina ha di passare con l’Alto Adige sono infatti dovute al fatto che un tempo facevamo parte dello stesso territorio. Non avevamo dubbi dell’appoggio altoatesino anche perché era stato più volte pubblicamente dichiarato».

 Il governatore veneto Giancarlo Galan non ha, invece, digerito le affermazioni di Durnwalder e ha minacciato di «portare presso la Corte di giustizia europea i privilegi di cui gode l’Alto Adige». Secondo Bigontina l’atteggiamento di Galan non è «coerente con la storia».

 «Il governatore veneto», dice il coordinatore del comitato referendario, «dovrebbe leggersi i libri di storia e capirebbe che ha ricevuto il nostro territorio senza colpo ferire. Credo che potrà capire la nostra posizione. Come lui tiene molto al leone di San Marco, simbolo di Venezia, noi abbiamo lo stesso attaccamento nei confronti dell’aquila asburgica. Gli attacchi in questo momento secondo me sono fuori luogo e non sono obiettivi».

Alessandra Segafreddo

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