Il centro di Perarolo ancora zona rossa vietata anche la messa

ALLEGHE

«Prenotiamo 20 posti dal 10 gennaio» assicurano dall’altra parte della cornetta. «Non siamo sicuri di aprire» ha risposto ieri Sergio Pra, che l’altra sera s’era commosso vedendo il suo “Posta” al Tgr, chiuso per la prima volta a Natale in 150 anni. Il deserto completo ad Alleghe, in questi giorni. Mai accaduto.

Perfino le seconde case sono rimaste chiuse. A Falcade sono rimasti attivi due alberghi a conduzione familiare, ma con pochissimo ospiti. Insoddisfatti i ristoranti che praticavano l’asporto. Mancavano i villeggianti delle seconde case. Sperano, gli operatori, che si rianimi qualcosa con l’arrivo della fase arancione, nei prossimi giorni, anche se si mette male per la neve. «Puntiamo tutti impiantisti ed albergatori, sul 7 gennaio, ma è quasi una scommessa» afferma Pra. «Il problema è – avverte Osvaldo Finazzer – che gli alberghi chiusi hanno dei costi, come il riscaldamento».

Ogni giorno Walter De Cassan, presidente di Federalberghi, interpella i suoi per capire se per dopo l’Epifania «c’è speranza; mi dicono di no, soprattutto in Veneto, col rischio, che proprio dall’Epifania si prosegua in zona rossa. Sul Pellegrino ci si prepara all’accoglienza degli atleti dal 2 gennaio per gli allenamenti delle gare di Coppa del Mondo, oltre che dei Mondiali. Ma in questi giorni non c’è un ambiente aperto».

Dall’altra parte della montagna, ad Auronzo e a Misurina, si spera in qualche prenotazione oggi per i prossimi tre giorni di arancione. «Abbiamo lavoricchiato all’inizio della settimana con le motoslitte, ma poi abbiamo dovuto smettere» informano dalla società “Tre Cime Service”. Ieri, a Misurina, era aperto il Despar. Intanto il sindaco Tatiana Pais Becher ha reso noto che sono pronte le piste da fondo di Misurina e Palù San Marco. Ma solo da domani. —



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