Il capoturno cadde dalla scala alla Diab Assolto in Appello

LONGARONE. Lesioni colpose: assolto in appello. L’amministratore delegato della Diab di Longarone, Toni Barp era stato condannato in primo grado a un mese di reclusione per un infortunio sul lavoro capitato il 12 gennaio di sei anni fa al suo capoturno Diego Magagna. L’uomo era salito su una scala, per verificare lo stato di riempimento di uno dei cassoni presenti in azienda. Improvvisamente aveva perso l’equilibrio ed era atterrato rovinosamente, riportando la frattura di un piede.
I rilievi del Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro hanno portato al processo penale per l’ipotesi di reato di lesioni colpose, aggravate dal mancato rispetto della norme di sicurezza. In altre parole, l’uso improprio della scala e il fatto che il dipendente non fosse stato adeguatamente formato sulle procedure in vigore anche nell’azienda che produce pannelli per navi, aerei e pale eoliche. Il ferito non era stato risarcito e non si è nemmeno costituito parte civile per avere dei soldi nel processo, al termine del quale la Procura ha chiesto e ottenuto la condanna a un mese di reclusione.
Il difensore di fiducia De Vecchi, che già aveva chiesto l’assoluzione ha impugnato la sentenza, una volta lette le motivazioni e presentato appello. Il 29 novembre la Corte veneziana ha pronunciato una sentenza di assoluzione, perché il fatto non costituisce reato. Che sia successo, non c’è dubbio, ma il reato contestato a Barp non c’è.
Magagna era stato formato, del resto era in azienda da tempo ricopriva un incarico di responsabilità come capoturno. Settanta giorni di attesa per le motivazioni della sentenza di secondo grado, sulla base delle quali l’accusa potrà decidere se fare ricorso in Cassazione. —
Gigi Sosso
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