Il blocco di Belluno grida: «Onesti e solidali»

BELLUNO. Solidarietà e onestà in sfilata. La giornata più attesa dell’adunata nazionale numero 86 è quella di oggi, clou di tutta la manifestazione.
Alle 9 di questa mattina prende il via infatti la grande sfilata, dopo gli onori iniziali. Tra le 8 e le 8.30 l’ammassamento nella zona compresa tra via Europa, via Farnesiana e via Beati. Ben precisi i messaggi che le penne nere della provincia di Belluno, in linea con quanto stabilito dal Consiglio direttivo nazionale Ana, hanno voluto portare a Piacenza con i loro striscioni.
«In primis mettiamo in evidenza la solidarietà e la disponibilità, proprie dell’essere alpini», sottolinea Carlo Balestra, presidente Ana Feltre. «L’altro messaggio è questo: “La nostra politica è essere onesti”, il filo conduttore da sempre della nostra attività e che intendiamo continuare a portare avanti».
La sezione di Belluno porta quattro striscioni: uno sul Vajont, tenuto in sfilata dal Gruppo di Longarone, che ricorda la presenza delle penne nere nei momenti di difficoltà dal 1963 a oggi. «Il blocco di Belluno», precisa Dino Bridda, «sarà chiuso da un altro striscione con il quale si vuole dare appuntamento alla quarta adunata della Brigata Cadore, in programma per settembre a Belluno». Infine altri due cartelloni dedicati agli “alpini onesti e solidali”, portati dai Gruppi di Mel e Farra d’Alpago. In sfilata anche la Fanfara della Cadore e la banda di Borsoi. Per oggi è previsto l’arrivo di diversi sindaci della provincia. Nei giorni scorsi sono già giunti a Piacenza Matteo Toscani, in rappresentanza del consiglio regionale del Veneto, il consigliere Sergio Reolon, il presidente della Comunità montana Belluno-Ponte nelle Alpi Orlando Dal Farra e i neo eletti a Roma Roger De Menech e Giovanni Piccoli. Tra le fila del corteo non mancherà Cristiano Dal Pozzo, cento anni, ultimo reduce d’Etiopia e alpino più vecchio, che ieri è stato premiato dal presidente dell’Ana.
«Gli alpini e i cittadini di Piacenza ci hanno accolto in modo straordinario», mette in risalto Cadore. «Siamo felici di essere qui. Ci è stato dimostrato grande affetto. Giornate molto intense che, proprio grazie all’accoglienza, regalano ogni volta grande emozione e restano sempre uno splendido ricordo». (m.r.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi