Il biologico si riunisce in «Dolomiti bio»
Una quidicina di agricoltori danno vita al mercato della terra

I coltivatori biologici con Petrini
SAN GREGORIO NELLE ALPI.
E' nata l'associazione Dolomiti bio. Si tratta di una quindicina di aziende agricole biologiche certificate o in conversione, determinate ad essere un punto di riferimento nella svolta verso le coltivazioni sostenibili. Le produzioni vanno dai seminativi agli ortaggi, compresi frutta, formaggi e allevamento. Tra i primi passi, spicca l'apertura del mercato della terra.
L'associazione, per la costituzione della quale ha espresso grande soddisfazione anche il padre di Slow Food Carlo Petrini, diventa così paladina della coltivazione sana e genuina, dal produttore al consumatore. All'interno di un settore partito diversi anni fa con il passaparola ma che ora ha spiccato il volo, sono sempre di più le persone che cercano la qualità. «Agricoltura biologica significa anche sostenibilità sociale e diffusione di una cultura della terra che al giorno d'oggi sembra necessaria», sottolinea il presidente di Dolomiti bio, Alessandro Pezzino, che ha scritto un documento sintetizzando «l'impegno a lavorare nel rispetto della biodiversità, mantenendo viva la tradizione di colture minori delle vallate dolomitiche». Lo scopo, aggiunge Pezzino, «non è solo promuovere prodotti biologici, ma anche e soprattutto sensibilizzare il pubblico a diffondere una maggiore conoscenza sull'agricoltura organica e le sue molteplici interrelazioni». Parallelamente, le serre dell'impianto fotovoltaico per la coltivazione biologica sono state ultimate. La sperimentazione sarà avviata attraverso il sostegno del consorzio Bim su produzioni tipiche. E' prevista anche la realizzazione di un impianto di irrigazione dell'acqua proveniente dal tetto, stoccata in una vasca di raccolta e poi distribuita sulle piante. (sco)
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