«Il bilancio comunale? La sintesi di un fallimento»

CORTINA. «Il bilancio comunale 2012 è l'incarnazione di una gestione fallimentare della cosa pubblica, di un danno per l'intera comunità, che denota l'incapacità di portare avanti obiettivi concreti». Senza mezzi termini, il gruppo di opposizione “Per la nostra Cortina” critica il bilancio finale del Comune.
«Ci sono inesattezze tecniche», spiega il capogruppo Stefano Ghezze, «ma anche una lettura politica del documento denota un'attività amministrativa fallimentare. Siamo partiti da un bilancio di previsione che vedeva 47 milioni per le opere pubbliche e siamo arrivati ad un consuntivo dove sono stati impiegati poco meno di 4 milioni per quelle opere. Durante l'anno si poteva variare il bilancio, e questo non è stato fatto, a discapito dei cittadini che vedono capitoli di spesa accantonati e opere non fatte. Manifestiamo preoccupazione e perplessità; ci sono 5 milioni di avanzo di amministrazione che potevano essere in parte investiti per riaprire la piscina, ma non si è voluto agire in questo senso. Manca un'attività di programmazione che possa rilanciare il paese anche in considerazione della candidatura ai Mondiali di sci 2019. Questo totale ingessamento delle opere pubbliche evidenzia scarsa e nemmeno ordinaria amministrazione».
Anche dal punto di vista tecnico, secondo l'opposizione, ci sono delle inesattezze. Il consigliere Gianpietro Ghedina, in commissione preconsiliare e poi tramite una lettera protocollata, aveva chiesto al segretario, al responsabile del servizio economia ed al revisore dei conti alcuni chiarimenti che non ha ancora avuto.
«Ho denunciato l'assenza di uno dei documenti fondamentali per l'approvazione del rendiconto del bilancio 2012», spiega Ghedina, «ossia un documento necessario ed indispensabile visto il decreto legge n°95 del 2012 che riguarda la verifica crediti e debiti del Comune con le società partecipate. Tale documento è indispensabile per la veridicità del bilancio perché devono corrispondere i residui attivi e passivi iscritti. Mi meraviglio che, vista la delicatezza del punto trattato, nonché la chiusura obbligatoria entro fine settembre di una delle due società partecipate, ossia la Gis, non vi sia questa documentazione e gli stessi bilanci 2012 di Gis e SeAm non siano ancora stati approvati dai rispettivi consigli di amministrazione e depositati in Comune. In sede di consiglio è poi emerso quanto siano critici i rapporti tra il Comune e le partecipate. Il responsabile del servizio economia, Augusto Pais Beher, ha reso noto di aver chiesto alle municipalizzate la verifica entro i termini previsti per approvare il bilancio comunale, e ha dichiarato di non aver avuto risposta. E' vero che i bilanci delle partecipate possono essere approvati entro il 30 giugno, ma il documento di verifica andava portato con l'approvazione del consuntivo comunale. L'avanzo di 5 milioni», conclude Ghedina,«significa poi avere un'amministrazione che gestisce le risorse navigando a vista. Cinque milioni sono risorse importanti, risorse dei cittadini, che devono essere investite sul territorio. Sono stati incapaci anche di intervenire sull'ordinario: strade, marciapiedi e decoro pubblico».
Alessandra Segafreddo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi