Il badante infedele rubò tutti gli ori all’anziano Paga i danni in tribunale

OSPITALE

Il badante restituisce i soldi. L’anziano ritira la querela per furto aggravato. Non proprio amici come prima, ma almeno il processo penale è arrivato alla sentenza di primo grado e tutti hanno ottenuto quello che volevano. Il cadorino Ivo De Zordo ha spuntato un non doversi procedere pronunciato dal giudice Feletto. L’aggravante semplice era caduta, il reato non era più procedibile e già la pubblica accusa aveva chiesto un finale di questo genere, figurarsi il difensore Isabella Comiotto.

Quanto all’avvocato di parte civile Alvise Antinucci, aveva ritirato la costituzione, di fronte a un risarcimento danni soddisfacente. Tutto questo è successo nel primo giorno di processi a porte chiuse per l’emergenza Covid-19.

De Zordo si occupava di questa persona anziana e la aiutava anche nelle pratiche con l’Usl. Questo l’avevano confermato in tribunale due testimoni della parte civile. Nel corso di un rapporto di lavoro caratterizzato dalla massima fiducia, l’uomo si sarebbe impossessato di ori trovati in casa per un totale sui tremila euro. I preziosi sono andati a finire alla filiale di Belluno della Viror Spa, che svolge l’attività di compro oro e ha la propria sede centrale ad Altavilla Vicentina. L’esperto di servizio in città ha detto in aula che era stato De Zordo a portare gli ori in negozio. Se poi servivano ulteriori conferma del fatto che il futuro imputato curava gli interessi dell’anziano, ci hanno pensato un’impiegata della Provincia, che fa ispezioni sugli ausili per i disabili e un dipendente dell’Usl che ha fatto la pratica. Entrambi hanno spiegato che per l’avvio e la conclusione della procedura si era presentato proprio De Zordo.

C’era stato un primo tentativo di risarcimento danni, ma i mille euro proposti non erano stati considerati abbastanza, considerato che il valore sottratto era almeno il triplo. L’accordo è arrivato a quota cinquemila: versamento, ritiro della querela e della costituzione di parte civile e sentenza di non doversi procedere. —



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