Ideal Standard, l’azienda ribadisce «che Trichiana resta importante»

BORGO VALBELLUNA
Lo stabilimento Ideal Standard di Trichiana rimane «importante». Lo ha ribadito la stessa azienda, nella videoconferenza con la Regione ed i sindacati. Ma importante come? E importante quanto? Questo lo si capirà solo al quarto confronto, in programma a settembre.
Per fortuna che il mercato sembra abbia ricominciato a tirare, per cui il gruppo della ceramica ha deciso di rinunciare ad una delle due settimane di cassa integrazione programmate ad agosto, quando i lavoratori saranno in ferie per 15 giorni (e poi si aggiungerà una settimana di cig). Convocato dall’assessore al Lavoro Elena Donazzan e gestito dal coordinatore dell’Unità regionale crisi aziendali Mattia Losego, il nuovo vertice si è svolto ieri, deludendo soprattutto la parte sindacale.
Nello specifico, i temi oggetto di attenzione hanno riguardato lo stato di salute dell’azienda in termini di volumi di produzione, le iniziative che l’azienda intende mettere in campo per quanto concerne l’adeguamento delle competenze dei lavoratori e i necessari investimenti per garantire la competitività su scala internazionale del sito produttivo di Trichiana.
«Rispetto allo scenario attuale i rappresentanti dell’azienda hanno spiegato come il contesto di incertezza, connesso alla crisi sanitaria ed economica da Covid 19, non consenta al gruppo di avere una visione di medio-lungo periodo, ma solo una prospettiva a breve termine», informa una nota della Regione.
Dopo un ampio confronto, il tavolo si è riaggiornato a metà settembre «al fine di consentire all’azienda di fornire una prospettiva di medio-lungo periodo per quanto concerne l’allocazione dei volumi produttivi presso i vari siti europei, e in particolare in quello bellunese, le strategie di consolidamento delle competenze dei lavoratori e di programmazione degli investimenti produttivi, al fine di consentire al sito italiano di Ideal Standard di mantenere i suoi livelli di competitività nel mercato internazionale».
Il confronto è stato «ancora una volta deludente», ha commentato al termine Denise Casanova della Cgil. «Deludente perché», spiega Nicola Brancher della Cisl, «l’azienda ha lasciato aperto un grande punto di domanda circa quell’assunzione di responsabilità che questo momento di ripartenza richiederebbe. Responsabilità», specifica il sindacalista, «coniugata anche alla trasparenza. Ebbene, la trasparenza finora non c’è stata», secondo Brancher.
« Quello che dobbiamo denunciare», specifica ancora, «è la grandissima difficoltà ad avere informazioni dai vertici del gruppo. Informazioni che sono da ritenersi fondamentali per un confronto che sia chiaro e di prospettiva».
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto i dati in particolare sui volumi e sulla loro distribuzione fra i vari siti europei.
«Pensate solo a Trichiana?», ha obiettato l’azienda.
«In verità», ha risposto Casanova, «pensiamo a tutti gli stabilimenti, perché sono interconnessi e quello che succede in un sito ha riflessi sugli altri. Inevitabilmente».
Il fatto che Ideal Standard non dia queste informazioni mette in discussione – Casanova lo ha detto chiaro e tondo – le buone relazioni che fino ad ora ci sono state in questa azienda. Altro esempio. L’Ideal Standard ha anticipato che a settembre si lavorerà a 6 ore, ma ha precisato che la visibilità non va oltre il mese di ottobre. Tanto meno l’andamento oggi del mercato consente di immaginare che cosa accadrà nel 2021.
«Se non ci portano i dati, noi non possiamo credere sulla parola», ha affermato Casanova. «Di questi dati», conclude Brancher, «abbiamo assoluto bisogno per capire l’andamento del mercato e gli investimenti, oltre che la nuova organizzazione che l’azienda dovrà darsi. Ovvero, in che cosa consiste l’importanza di Trichiana?». —
francesco dal mas
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