I periti minerari guardano al futuro della professione

AGORDO. I periti minerari di ieri, oggi e domani al centro del convegno svoltosi venerdì in sala “Don Tamis” ad Agordo, organizzato in collaborazione tra Associazione bellunesi nel mondo (Abm) e Associazione periti industriali minerari (Apim) in occasione della quinta edizione dell’annuale convegno del social network targato Abm Bellunoradici.net.
Tema della giornata, condotta da Marco Crepaz, proprio l’analisi dei diversi ambiti professionali che coinvolgono i periti minerari, categoria che ha portato lustro al territorio agordino e bellunese in giro per il mondo.
Dopo i saluti iniziali dei presidenti dell’Abm, Oscar De Bona, e dell’Apim, Silvano Da Roit, si sono susseguiti gli interventi dei vari tecnici diplomati al Follador attraverso le loro significative esperienze umane e professionali in Italia e nel mondo: Pino Croce e Bruno Buttol (con ricordo di Renzo Troi), Alberto Da Roit (in ricordo della famosa spedizione antartica del 1960-61 di Aldo Fiocco, Quintino Da Roit e Antonio Fontanive), quindi Giovanni Soccol (con memoria commossa dei colleghi Bruno Rossi e Sandro Carlin), Flavio Lucchini, Silvano Da Roit (ricordando l’opera di Tito Ben, Gianni Troi e Angelo Zasso), Adriano Zasso, Danilo Coppe (esplosivista di fama mondiale), Sergio Filaferro e Felice Manfroi, Gianni Gatta, Emilio Valcozzena, Luciano Selva, Luigi Costantini, Antonio Possamai ed Ezio Facchin, addetto alla galleria del Brennero.
Il convengo è stato pure l’occasione per pensare al futuro della figura del perito e della scuola mineraria che nel 2017 celebrerà i 150 dalla fondazione e che per questo prestigioso traguardo ha in animo alcune novità. «Uno degli obiettivi della nostra associazione - ha detto Silvano Da Roit - è quello di fare da trait d’union tra scuola e modo professionale. Vorremmo quindi lanciare un corso di formazione all’Istituto minerario dove trattare materie nuove e relative a settori innovativi, con lezioni anche in inglese, in grado di preparare dei tecnici di alto profilo. Un percorso di studio che possa essere equiparato a una laurea di primo livello, in sostanza. Da parte nostra c’è questa proposta e la volontà di mettere a disposizione le nostre competenze e conoscenze».
Nel corso dell’incontro è stato presentato da Loris Santomaso il libro di Raffaello Vergani «Le miniere di Agordo. Storie di Valle Imperina», edito da Nuovi Sentieri. (g.san.)
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