I pedoni costretti a camminare ai bordi della Statale «Rischio enorme»

LONGARONE
I residenti denunciano gravi problemi di sicurezza a Castellavazzo per i pedoni che si muovono in una zona che definiscono «ad alto rischio», ovvero quella interessata ormai da diversi mesi dai lavori del piano Anas. Dallo scorso autunno, infatti, in quel tratto l’Alemagna è aperta solo ad una corsia per chi scende dal Cadore; ma la ditta Deon, che si sta occupando dei cantieri, non ha previsto una vera e propria corsia per il passaggio pedonale. Eppure è ben noto da sempre che sono diverse le persone che si muovono a piedi per andare verso Longarone, soprattutto gli anziani, gli studenti che devono prendere la corriera nelle fermate più distanti e coloro che sono sprovvisti di mezzi di trasporto (dato anche il tratto relativamente breve per arrivare a Longarone).
E, al termine dei lavori, è appunto prevista la creazione di un marciapiede per ovviare a questa necessità, struttura che è uno degli obiettivi del progetto Anas.
Il nodo critico consiste nel fatto che, nel tratto tra l’ingesso di Castellavazzo e il ristorante De Bona, non esiste un passaggio pedonale a lato strada, neppure provvisorio; anzi, c’è un cartello che indica ai pedoni di passare sulla carreggiata. Questo ha provocato sin dall’inizio le reazioni di cittadini e anche degli autisti di autobus e scuolabus comunali che ogni giorno vedono delle situazioni di rischio. Ma ora, con l’estate, le persone che vanno a piedi sono di più e, di conseguenza, cresce anche il pericolo che accadano incidenti.
«È molto rischioso per la cittadinanza muoversi in quel tratto», dice Emidio Valmassoni a nome anche di tanti residenti, «non c’è rispetto per chi va a piedi. Le persone che vanno da Longarone a Castellavazzo sono obbligate a camminare sulla Statale, che in quel tratto è pure stretta. Data la situazione di cantieri in tutto il Cadore è inoltre pieno di mezzi pesanti che circolano e che sono impegnati anche nei lavori in quel tratto. Chi passa con auto e mezzi pubblici vede scene di persone a rischio, con i mezzi pesanti fermarsi nel punto più stretto e fare passare il pedone per evitare incastri o incidenti. Ci sono più ditte al lavoro e alcuni operai cercano di essere rispettosi dei pedoni, ma non sempre è possibile. Ci chiediamo perché hanno messo quel cartello e poi la gente è costretta ad andare sulla strada che è pericolosissima». L’amministrazione comunale, che non ha competenze sui lavori Anas, da tempo è consapevole del problema, come aveva spiegato l’assessore alle manutenzioni Livio Sacchet: «Abbiamo sollecitato tante volte la ditta Deon a creare un passaggio pedonale provvisorio che consenta il transito in sicurezza da parte di tutti, ma purtroppo ancora non si sono visti i risultati». —
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