I Meister: «I nostri interventi con rispetto per l’ambiente»

il personaggio
«Nn siamo speculatori». Alex Meister interviene in prima persona, mettendoci “la faccia”, a proposito del progetto di ricettività turistica pensato sia per Auronzo che per Cortina. La denuncia avanzata nelle ultime ore dagli ambientalisti di Peraltrestrade non è piaciuta alla famiglia altoatesina Meister, da cento anni impegnata nella ricettività turistica di qualità, tanto che il quarantunenne Alex ha deciso di prendere la parola per spiegare come stanno realmente le cose.
Partiamo dal progetto pensato per Auronzo che vede coinvolto l’ex hotel Cristallo di Federavecchia.
«Lo abbiamo acquisito, non è una novità, nell’estate 2019. L’ho scoperto per caso, transitandoci davanti in auto. Un posto fantastico. Una volta acquisito l’hotel abbiamo iniziato a guardarci intorno. Anzi, a dirla tutta, sono stati gli auronzani proprietari dei terreni adiacenti l’hotel a contattarci, chiedendoci di fare qualcosa di buono per il paese. Abbiamo acquisito parecchi terreni, tutti a prezzi ragionevoli, di mercato. Nessuna speculazione, non è la finanza che ci interessa, la mia famiglia da cento anni costruisce e gestisce hotel a livello familiare. Sappiamo fare solo quello (sorride)».
Qual è il progetto turistico per l’area di col de Colauto?
«Abbiamo intenzione di realizzare un villaggio composto da 41 casette, ognuna da destinare ad una famiglia, per un totale di 142 posti letto. Nulla di clamoroso, nessuna costruzione di grandi dimensioni. Alcune di queste casette verranno realizzate sugli alberi, sullo stile di quanto avviene in Norvegia con risultati strepitosi. Ci tengo a chiarire una cosa: si tratta di un progetto assolutamente sostenibile, abbiamo il massimo rispetto della natura e della montagna. Siamo di Merano, anche noi viviamo ed amiamo la montagna».
Cosa si sente di dire agli ambientalisti spaventati dalla possibilità di costruire in un’area boschiva finora rimasta vergine?
«Dico che siamo disponibili ad un confronto, anche in tempi brevi. Anzi, siamo disponibili ad un confronto con tutti. Il nostro progetto non è segreto, con l’acquisto di terreni sono state coinvolte tantissime persone. Lo stesso progetto nel settembre scorso lo abbiamo presentato anche in Comune ad Auronzo. Siamo pronti ad un confronto soprattutto con le istituzioni locali anche perché senza il loro assenso non siamo in grado di muovere alcun passo. Acquistando preventivamente quei terreni abbiamo dimostrato la nostra serietà così come la volontà di concretizzare un progetto turistico che, siamo convinti, offrirà nuovo impulso alla ricettività turistica auronzana. Perché di ospitalità diffusa se ne parla tanto ma in Veneto al momento non esistono progetti simili a quello da noi proposto. Siamo nel 2021, il dialogo dovrebbe essere alla base di qualsiasi cosa. Pensare in malafede è sbagliato».
Qual è invece il progetto pensato per Cortina?
«Intanto c’è da dire una cosa. Siamo arrivati prima ad Auronzo e poi a Cortina. Il mercato di Cortina lo consideravamo troppo impegnativo, poi abbiamo saputo della possibilità di realizzare una struttura ricettiva in località Col Tondo. I progetti di Auronzo e Cortina di fatto sono simili, sempre di casette singole si tratta con la differenza che il villaggio di Auronzo lo abbiamo pensato per le famiglie, quello di Cortina per le coppie. Pensare di realizzare due progetti uguali a pochi chilometri di distanza sarebbe stato come tirarsi la zappa sui piedi. Tempistiche di realizzazione? Sia per Auronzo che per Cortina tutto passa dal benestare delle rispettive amministrazioni comunali. Se l’idea piace, siamo pronti a partire con i lavori. Le Olimpiadi del 2026 non rappresentano per noi un punto di arrivo, bensì di partenza. Essere pronti per quella data rappresenta sicuramente uno stimolo. Siamo imprenditori ma in prima linea ci siamo sempre noi, con le nostre facce. Se il progetto di Auronzo andrà in porto ci sarò io a gestirlo come faccio adesso con l’hotel di Merano dove, quando serve, sono anche in sala tra i tavoli». —
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