I medici: «Giù le mani da dermatologia»

L’appello contro il ridimensionamento del reparto, dettato dalle schede ospedaliere: «È un punto di forza della nostra Usl»
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BELLUNO. «Perché i tagli devono andare su reparti funzionanti e a basso costo? E come mai nessun politico locale ha spezzato una lancia a nostro favore?».

I medici della divisione di dermatologia dell’ospedale di Belluno, Barbara Benvegnù, Pier Anna Dal Mas, Flora Annicchiarico, Giuseppe Spaziani e Luigi Fonte non ci stanno a vedere il ridimensionamento del loro reparto, che resterà senza il primariato.

E affidano le loro perplessità e amarezze a una nota: «Malgrado il clima di sostanziale soddisfazione che regna tra politici locali e amministratori regionali (perché a loro dire la riduzione dei costi è stata coniugata al mantenimento di appropriati livelli di sanità pubblica), dalle schede ospedaliere emergono due decisioni che ci preoccupano: l’abolizione del primariato di dermatologia e la riduzione dei posti letto da sei (di cui uno riservato ai pazienti ustionati) a due. È evidente l'intento di ridimensionare notevolmente la nostra unità operativa a discapito del servizio che viene normalmente prestato e che gli utenti hanno sempre palesemente dimostrato di apprezzare».

I numeri dell’attività svolta nell'ultimo anno, testimoniano il valore di questo reparto: 22.489 le prestazioni ambulatorali, il 31% delle quali somministrate a pazienti provenienti da altre Usl; 133 i ricoveri ordinari (il 40% dei pazienti “foresto”); inesistenti i ricoveri in altre Usl di pazienti affetti da patologie dermatologiche; 80 i ricoveri in day hospital (di cui il 21% da fuori Usl); alta l’aderenza alle liste di attesa nell'ultimo semestre (A = 91%, B = 88.5%; C = 100%). E poi i numeri degli ambulatori, dal chirurgico pediatrico a quello che cura le ulcerazioni cutanee e le psoriasi, fino all’oncologico (dove sono seguiti 340 pazienti affetti da melanoma e 275 con nevi a rischio di trasformazione): «Crediamo che il nostro ospedale sia stato positivamente caratterizzato dalla presenza di una dermatologia non solo ambulatoriale, ma dotata anche di posti letto, con possibilità di dare risposta adeguata a pazienti affetti da patologie dermatologiche di difficile gestione ambulatoriale».

Il personale medico evidenzia come questo «è sempre stato un punto di forza per l'Azienda e uno degli aspetti più qualificanti della nostra attività, finalizzata a fornire un servizio adeguato alle esigente della popolazione. In questa piccola città dolomitica abbiamo ancora quello che in grandi città spesso non c'è più, una medicina pubblica che funziona: perché i tagli devono essere indirizzati su reparti funzionanti e a basso costo? Crediamo che per i cittadini di questa provincia la nostra unità operativa possa rimanere un punto di riferimento, come è sempre stato da quando il professor Marson nel 1962 inaugurò, in qualità di primario, la divisione di dermatologia, dedicandosi alla crescita professionale del personale medico e paramedico nonché ad innalzare sia il livello che il numero dei servizi garantiti alla popolazione».

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