I disabili chiedono che la Feltre futura sia senza barriere

Perenzin raccoglie la sfida: «Dove passa una carrozzina c’è posto anche per una mamma con il passeggino»
Belluno Feltre
Belluno Feltre

FELTRE. Attenzione all'accessibilità per tutti. Nel percorso intrapreso dall'amministrazione “Verso una mobilità nuova per Feltre città sostenibile”, l'Unione italiana ciechi chiede l'abbattimento delle barriere architettoniche, sia per i disabili motori che visivi. E lo stesso fa Sinistra ecologia e libertà con il coordinatore provinciale Diego Pauletti, che sollecita a «pensare la mobilità anche per le persone disabili», invitando in previsione di un'eventuale pedonalizzazione a «riflettere sulla questione dei parcheggi, serviti da navette o qualcos'altro». Sulle barriere percettive per i disabili visivi mette l'accento la vicepresidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti di Belluno Simona Zanella, che in occasione del Forum di cittadinanza di lunedì ha consegnato al sindaco e ai tecnici dello studio Netmobility che accompagna il processo partecipativo un documento con la ricognizione delle norme in materia. «Quando vengono fatti questi tipi di interventi, come Unione italiana ciechi abbiamo il compito di segnalare ai Comuni di ricordarsi di questo tipo di disabilità», spiega Simona Zanella. «Siamo sempre disponibili per aiutare a determinare i lavori più urgenti in modo che siano fatti nel modo migliore. Vogliamo che Feltre sia aperta a tutti e sia per tutti».

Appello raccolto dal sindaco: «Sarà opportuno confrontare direttamente con i disabili le progettualità di cui c'è idea, magari proprio facendo una ricognizione sul campo per capire esattamente quali sono i problemi», dice Paolo Perenzin. Che aggiunge: «Dove passa una persona in carrozzina passa anche una mamma col passeggino, dove non c'è il gradino, l'accesso può essere più facile anche per un anziano che usa il bastone e si muove lentamente. Teniamo in considerazione le fasce deboli, senza dimenticare che abbiamo un tasso di invecchiamento in crescita».

Viene sottolineata la necessità di inserire sulla pavimentazione i segnali tattili per indicare la posizione degli attraversamenti pedonali, dei semafori acustici e delle fermate dei mezzi di trasporto. C'è poi l'aspetto di favorire l'orientamento di chi non vede in zone ampie (vale anche per l'interno degli edifici aperti al pubblico in modo da guidare il non vedente alle varie destinazioni). Altra cosa, dotare i nuovi semafori dei dispositivi acustici con la localizzazione del pulsante mediante la pista tattile con il codice rettilineo che conduca accanto al palo.

Ascoltate le esigenze emerse dal secondo incontro del Forum di cittadinanza, i progettisti assicurano di «voler condividere le soluzioni con chi deve viverle». Il processo partecipativo ha preso il via e proseguirà a tappe serrate. Adesso c'è un'altra decina di giorni di tempo a disposizione di chi vuole presentare idee e sollecitazioni diverse con la prospettiva di riunire di nuovo il Forum lunedì 17 marzo per una discussione con una visione consapevole di merito tecnico, di fattibilità o meno delle varie proposte.

Resta lo scetticismo dell'Ascom: «La viabilità va inserita in un quadro di rivitalizzazione e riqualificazione», rimarca il presidente della consulta Confcommercio Guido Pante, fresco di riconferma. «Dobbiamo capire come si svilupperanno le aree dell'ex caserma e dell'Altanon. Non pensiamo che cinquanta o cento metri di via chiusa possano cambiare le sorti di una città. Serve attrattività per riempire gli spazi. Il nostro invito è lavorare su una programmazione turistica e una riqualificazione della città per poi inserire eventualmente all'interno un'isola pedonale. Insomma, prima i contenuti».

Raffaele Scottini

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