I cardinali Parolin e Stella presentano la guida al museo
CANALE D’AGORDO
È fresca di stampa la guida al museo e alla casa natale di Papa Luciani. L’ha curata Loris Serafini, il direttore del Musal, e le presentazioni portano firme che non potrebbero essere più autorevoli: quelle del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, quindi il numero due della Santa sede, del cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di canonizzazione e prefetto della congregazione del clero, e dei vescovi di Belluno Feltre, Renato Marangoni, e di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo.
Fa perfino tenerezza la ricostruzione che il braccio destro di papa Francesco fa della casa natale. «Nel percorso troviamo la camera in cui Albino nacque. Era la stanza più calda della casa, perché vi era una grande “stua” in ceramica, una stufa di montagna alimentata a legna. Fu in quel locale che sua madre Bortola Tancon lo dette alla luce, il primo dei suoi quattro figli. Fu lì che il piccolo ricevette il battesimo, perché alla sua nascita, la levatrice Maria Fiocco, “per imminente pericolo di vita” lo battezzò. Due giorni dopo, vengono suppliti i riti battesimali dal vicario don Achille Ronzon nella chiesa parrocchiale di Canale d’Agordo. Tutto parla di Albino in quella casa, anche la stanza, al primo piano, in cui, fino al suo ingresso in seminario a undici anni, viveva insieme con la mamma, o la piccola camera da letto dove, prima da vescovo di Vittorio Veneto, poi da cardinale, dormiva quando veniva a trovare il fratello Edoardo. Tutto, insomma, rimanda alla sua memoria e ai luoghi a lui familiari: Canale d’Agordo e tutta la valle intorno con le sue splendide Dolomiti, Patrimonio dell’Unesco».
Nel museo, invece – scrive il porporato – si ritrovano la vita, l’opera e la figura di Albino Luciani, dalla sua nascita, alla sua infanzia, alla sua maturità, al suo percorso sacerdotale, alla nomina a vescovo, alla promozione a patriarca di Venezia e, infine, all’elezione a successore di Pietro. Sfogliando il catalogo, la nostra mente – conclude Parolin – è chiamata a ricordare i tratti caratteristici di Papa Luciani: sla sua semplicità e il suo sorriso che nascevano dalla familiarità con Dio e si nutrivano del cibo della Parola e dell’Eucaristia». —
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