I 40 anni del coro Piave Ana Feltre

Sabato all’istituto canossiano un concerto per festeggiare
Il coro Ana Piave durante il concerto tenuto a Dudelange
Il coro Ana Piave durante il concerto tenuto a Dudelange

FELTRE. Il coro Piave Ana Feltre festeggia i 40 anni di vita con un concerto che si terrà nell’auditorium dell’istituto canossiano sabato alle ore 20,30.

Al concerto parteciperanno, oltre al coro Piave Ana, il coro Monti del Sole di Sedico e il Coro Ana I Gravaioli di Maserada sul Piave.

Sembra ieri da quando nel 1974 un gruppo di dipendenti dell’ospedale di Feltre, appassionati di canto, decise di trovarsi per provare il piacere di cantare insieme, diretti inizialmente dal maestro Arduino Tranquillin. Successivamente il gruppo si è ingrossato, diventando un vero coro e prendendo il nome di “Coro Piave”. Dopo il maestro Tranquillin, ha diretto il coro il maestro Luigi Scopel fino al 1981 anno in cui prese le redini l’attuale maestro Danilo Facchin. Nel corso degli anni hanno fatto parte del coro più di 80 coristi, alcuni purtroppo sono “andati avanti”, altri si sono ritirati per vari motivi. Solo due tra i fondatori hanno “tenuto duro” fin’ora: sono Arcangelo Scopel e Primo Chiamenti, ai quali va il plauso di tutto il coro. Attualmente la compagine è composta da 26 elementi.

Dal 1981 il coro è parte integrante della grande famiglia del’Associazione nazionale alpini sezione di Feltre con il nome di “Coro Piave Ana Feltre” e da allora rappresenta la sezione in tutte le manifestazioni locali e nazionali.

In 40 anni di vita tanta strada “canora” è stata percorsa, in Italia e in altri Paesi, dall’ Europa al Sudamerica. Non è facile nonostante tutto questo mantenere unito un gruppo per 40 anni.

«Però gli anni passano», sottolinea il presidente Giuseppe D’Incau, «i coristi diventano sempre più vecchi, i giovani non vogliono impegnarsi e continuare a mantenere vive le tradizioni canore della nostra terra, questo purtroppo porta inevitabilmente alla fine ed è un peccato perché sarebbe la perdita di una parte importante della nostra cultura».

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