Hydro, la produzione va a pieno regime «Il mercato ci premia, 2021 in crescita»

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Un 2020 positivo nonostante la pandemia e ora l’appuntamento del 7 aprile con la Conferenza dei servizi che dovrà dire l’ultima parola sulla nuova fonderia realizzata nel 2019 e che tutto l’anno scorso è stata sottoposta al controllo in continuo sulle emissioni. L’amministratore delegato di Hydro Italia, Luca Bertola, e il direttore dello stabilimento cittadino, Stefano Spinelli, sono soddisfatti. La maggiore efficienza e il potenziamento dell’impianto, costati quasi due milioni e mezzo di e, hanno dato i loro frutti con la produzione salita da 160 a circa 250 tonnellate di materiale lavorato giornalmente.
E buon per l’azienda e per i suoi lavoratori, il mercato ha risposto molto bene tant’è che gli impianti hanno funzionato a pieno regime e la domanda di alluminio è molto sostenuta anche in questo inizio di 2021. Condizioni che hanno permesso l’assunzione, al momento con contratto interinale, di altre dieci persone che fanno salire a 160 il numero complessivo di lavoratori dello stabilimento, numero del tutto simile a quello che lavora a Ornago, provincia di Monza Brianza, dove c’è il secondo stabilimento italiano della multinazionale con il cuore in Norvegia.
Come arriva Hydro a questa Conferenza dei servizi?
«Arriva conscia di avere ottemperato a tutte le prescrizioni indicate dalle diverse istituzioni con cui ci siamo confrontati», rispondono Bertola e Spinelli. «Nel 2019 abbiamo eseguito i lavori per l’installazione della nuova fonderia in base al progetto presentato, mentre già venivano eseguiti i monitoraggi e il primo gennaio l’impianto è entrato a regime e con esso sono continuati i monitoraggi in continuo sulle emissioni che ancora proseguono in attesa della Conferenza dei servizi del 7 aprile. I rilevamenti sono stati eseguiti ante e post opera. Possiamo solo dire di essere tranquilli in vista di questo appuntamento».
Come è cambiata la considerazione della casa madre nei confronti dello stabilimento di Feltre dopo questo intervento?
«Feltre ha sempre goduto di grande considerazione da parte di Hydro», affermano i due dirigenti. «L’attività di Feltre non è solo fonderia, ma è anche e soprattutto produzione di profilati di alluminio estrusi. A questo proposito va sottolineata la sostituzione di una pressa con un vero e proprio gioiello della tecnica che ha comportato un investimento di circa un milione di euro. La fonderia serve a produrre le billette che poi vengono lavorate nell’estrusione per rifornire vari settori: automotive, trasporti, meccanica, arredamento, illuminazione. L’azionista non ha mai fatto mancare le risorse allo stabilimento di Feltre e c’è una forte considerazione nei confronti di entrambi gli stabilimenti che abbiamo in Italia. C’è un supporto sia a livello di finanziamenti sia a livello di top management in vista degli ulteriori piani di sviluppo che abbiamo in mente. L’Italia rappresenta il terzo mercato europeo dopo Germania e Francia e Hydro ha ben presente questo aspetto».
Il 2020 come’è andato a livello produttivo?
«A parte il periodo del lockdown, il mercato per il nostro settore è andato bene», spiega l’amministratore delegato Luca Bertola, «addirittura da giugno in poi non ci siamo più fermati, in agosto abbiamo chiuso solo una settimana, tra Natale e Capodanno abbiamo lavorato il 27, 28 e 29 dicembre, e credo sia stata una novità assoluta per Feltre. Il trend del 2021 segna ancora una forte ripresa e il primo trimestre è molto positivo. La situazione favorevole dovrebbe proseguire almeno fino all’estate. Stiamo lavorando anche i sabati sia alle presse sia in fonderia ed è per questo che a inizio anno abbiamo inserito in organico dieci persone in più nell’area produzione. Per ora si tratta di contratti interinali, se il mercato dovesse continuare con questo trend valuteremo se confermarli. Dopo i massicci investimenti degli anni scorsi, questo è un anno di consolidamento nel quale la parola d’ordine è portare a casa risultati economici e operativi». —
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