«Ho scelto di assumere perché mi serviva un bravo tecnico»

BELLUNO. Iscritto all’Appia, titolare in Cadore della Gdr, azienda del comparto dell’occhialeria, Ferdinando Gasperina è tra quegli imprenditori che hanno stipulato un nuovo contratto a tempo...

BELLUNO. Iscritto all’Appia, titolare in Cadore della Gdr, azienda del comparto dell’occhialeria, Ferdinando Gasperina è tra quegli imprenditori che hanno stipulato un nuovo contratto a tempo indeterminato.

Signor Gasperina, perché questa scelta di assumere adesso? Ha approfittato degli sgravi fiscali previsti dalla legge di stabilità?

«Ho scelto di assumere una persona, una figura tecnica a tempo indeterminato per la mia fabbrica perché mi serviva. La mia decisione è stata dettata dal mercato, rispondendo alla vecchia ma sempre valida legge della domanda e dell’offerta».

Quindi lei sta dicendo che il fatto che ci siano degli sgravi fiscali non è rilevante?

«Sto dicendo che se un imprenditore, per la sua attività, ha bisogno di una persona in più l’assume, a prescindere da sgravi o meno. Se poi ci sono anche queste agevolazioni niente di meglio. Ma queste novità della legge di stabilità non sono state la causa della mia decisione. Sicuramente sono un vantaggio per gli imprenditori, ma lo sono anche per il dipendente».

Si dice che con questa legge aumenteranno, allo scadere dei 36 mesi previsti per aver diritto all’esonero contributivo, i licenziamenti. Lei cosa ne pensa?

«Non capisco sinceramente chi continua a fare queste considerazioni. Credo che si tratti di persone che non hanno capito come funzionano le aziende e il mercato, e del motivo per cui un imprenditore assume o licenzia. Se un dipendente è capace, un’impresa ha tutto l’interesse a tenerselo. Se invece ci sono situazioni di crisi e sofferenza finanziaria, si è costretti a licenziare. Anch’io all’inizio avevo 30 addetti, e ora siamo rimasti con la metà. Ma si consideri che anche licenziare così a cuor leggero, potrebbe creare un problema alle piccole e medie aziende che non hanno grandi capitali, perché saranno costrette a pagare molti soldi per una causa di lavoro o per un’indennità, se il licenziamento non è per giusta causa».

Cosa ne pensa del Jobs Act?

«Che avrebbero potuto usare termini italiani. A parte la battuta, comunque, penso che potrebbe andare bene per le imprese, ma anche per i lavoratori. Ma non è certo la soluzione del problema. Le aziende hanno bisogno di trasparenza, di liquidità, di risorse umane che sappiano fare squadra. E anche se piccole, dobbiamo saper ragionare come le grandi ditte, se vogliamo continuare l’attività. Noi abbiamo introdotto un manuale della qualità, una certificazione del prodotto, e cerchiamo secondo le nostre possibilità di assecondare il cliente».

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