Hangar del Cansiglio gremito per il lupo

tambre. La sala Hangar in Pian Cansiglio era gremita di pubblico per la serata informativa sul lupo organizzata venerdì dall’associazione Lorenzoni di Vittorio Veneto.
L’invito era rivolto alla cittadinanza e alle associazioni di allevatori, cacciatori e ai sindaci dell’Alpago che hanno risposto numerosi al convegno ideato per offrire un approccio scientifico alla biologia ed ecologia della specie, la storia del ritorno del lupo sulle Alpi e in Cansiglio, lo smascheramento delle voci errate in circolazione, le tecniche di monitoraggio e le tecniche di prevenzione. Inoltre sono strati presentati i risultati del progetto Wildlife Camera Project, riguardante il monitoraggio e la documentazione della cucciolata del branco del Cansiglio, e un breve documentario.
Michele Bottazzo, moderatore e rappresentante di Veneto Agricoltura, ha chiarito come l’azienda regionale che gestisce la foresta demaniale «riconosce il valore ecologico della presenza del lupo in Cansiglio per la biodiversità e il controllo naturale della popolazione di cervo (causa di danni al sottobosco che compromettono la futura produzione di legname e di declino di altre specie)».
Veneto Agricoltura vede di buon occhio l’attività scientifica portata avanti dagli appassionati dell’associazione Lorenzoni «in quanto fornisce dati di interesse pubblico». Luca Zanchettin (in sostituzione di Francesco Mezzavilla, assente per indisposizione) è intervenuto sulla biologia della specie, storia della diffusione e fake news.
Sono state presentati poi gli elementi fondamentali della biologia quali il branco, il territorio, la riproduzione, la dispersione e le cascate trofiche nell’ecosistema. In Cansiglio individui in dispersione frequentano la zona a partire dal 2015, fino alla formazione di una coppia riproduttiva nel 2019 con la nascita di 5 cuccioli. Luca Zanchettin (associazione Lorenzoni, Università di Udine) ha riportato esempi di notizie senza fondamento come la reintroduzione artificiale contrapposta alla dispersione naturale, i falsi allarmi sulla pericolosità della specie a fronte di una totale assenza di attacchi all’uomo, e le false segnalazioni di lupi composte da scatti rubati da altri articoli.
Fabio Dartora – tecnico faunista ed esperto in monitoraggio – ha presentato le tecniche di monitoraggio dei movimenti dei lupi già applicate nell’area del Monte Grappa. Ancora Zanchettin ha esposto i risultati di Wildlife Camera Project.
L’associazione Lorenzoni, grazie ad una campagna di finanziamento dal basso, ha realizzato un progetto di monitoraggio della fauna selvatica che ha portato alla documentazione della riproduzione del lupo in Cansiglio, raccogliendo i dati secondo il protocollo del progetto Life WolfAlps e conferendoli alla Regione.
È stato inoltre proiettato un breve documentario che ripercorre le tappe della riproduzione dalla formazione della coppia di lupi, alla gravidanza e la comparsa dei cuccioli. Andrea Vendramin (tecnico faunista, il Villaggio degli Orsi) ha illustrato alcune tecniche di prevenzione come recinti elettrificati, dissuasori acustici, geofencing, cani maremmani abruzzesi, ma anche le loro criticità di realizzazione in montagna. Inoltre sono stati spiegati i corretti comportamenti per un turismo consapevole in aree di lavoro degli allevatori.
Da parte dei relatori infine sono fatte raccomandazioni riguardo al corretto comportamento da osservare nei confronti della fauna selvatica ma nessun allarme riguardo la pericolosità di un incontro col lupo. —
Ezio Franceschini
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