Grotta azzurra e Brent de l’art insieme in un parco naturale

BELLUNO. «La rete è tutto». A dirlo è il direttore della Dmo Dolomiti, Giuliano Vantaggi. «Non dimentichiamo che un patrimonio come i Brent de l’art e la grotta azzurra, prima che avessero un rimbalzo nella rete, era conosciuto da pochissimi». E poi è scoppiata la Brentmania. Vantaggi pensa che l’area potrebbe essere ulteriormente sviluppata. «Con l’avvio del comune Borgo Valbelluna si potrebbe organizzare, visto l’arrivo di nuove risorse post fusione», dice il direttore della Dmo, «una sorta di parco che raccolga questi beni naturali, per poi munirli di parcheggio e di tutti i servizi, a cominciare dalla ristorazione. Già ora se ne stanno realizzando nell’area, vista la grande affluenza di turisti. E perché non pensare di aggiungere anche la cascata della Pisota in comune di Lentiai che pochi conoscono? Sarebbe un circuito naturalistico interessante, rispondente a un turismo particolare».
Il direttore non esclude nemmeno, per aumentare il rispetto per l’ambiente che è sempre più determinante, insieme alla sostenibilità del turismo, l’eventualità di un biglietto per accedere al parco, almeno per chi viene da fuori provincia. «Vediamo cosa hanno fatto in Croazia dove ai laghi di Plitvice, dove non solo si entra pagando ma c’è un numero contingentato di ingressi. Con questo si potrebbe assumere personale per il controllo dei turisti dando lavoro a gente del posto. Si creerebbe un indotto con una ricaduta economica per il territorio».
Ma poi Vantaggi sottolinea non aspetto non secondario. «Dobbiamo stare attenti a come promuoviamo il territorio: i cinesi, che ora iniziano ad arrivare individualmente, prima di venire qui chiedono se c’è la mafia e se l’aria è pulita». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi