Gli allenamenti? Meglio nella Marca

E’ l’idea della nuova cordata asolana, se l’affare andrà in porto
BELLUNO.
Allenatevi e partite. Il Belluno della cordata Marcon e soci non dovrebbe allenarsi in città. Una delle condizioni sarebbe quella di spostare le sedute nella Marca Trevigiana, mantenendo lo stadio Polisportivo per gli incontri casalinghi. I buoni motivi non mancano.


A Belluno, le alternative sono due: il vecchio e polveroso Cortile del Polisportivo e il campo dell’Alpina. L’uno indecente da anni e l’altro molto facile a rovinarsi. Ed entrambi non sono gratis. Al di là del parco giocatori, non è un segreto di stato che una delle voci più pesanti del bilancio di piazzale della Resistenza sia quella dei campi per la prima squadra e per quelle del vivaio Progetto Dolomiti. Impraticabile, se non in caso d’improvviso diluvio, il gommato del Palalambioi, anche perché le caviglie dei calciatori non si divertono un granché su quella superficie e si rischiano anche pubalgie. Negli ultimi anni, il Belluno si è preparato al centro Marco Polo di Vittorio Veneto e ancora prima si era solo parlato di un’altra località non ben definita. Sembrava che l’amministrazione comunale De Col avesse in mente di risolvere con un paio di campi in erba naturale a Safforze, ma o non ha fatto in tempo, o ha pensato che c’erano delle altre priorità prima di lasciare il passo ai successori.


Contenti i trevigiani.
I bellunesi superstiti si metteranno sul pulmino, mentre i giocatori che inevitabilmente arriveranno dalla Marca saranno molto più comodi. Perché non c’è dubbio che, se davvero la cordata dell’Asolo Fonte dovesse accordarsi con il consiglio d’amministrazione del Belluno ci sarebbero diversi trasferimenti dallo spogliatoio biancorosso. Si parla del portiere bellunese Bee e poi di Moretto, Torresin e Mammoliti, per dirne quattro. Ma non prima che la squadra di Antonio Andreucci abbia giocato la finalissima di ritorno con il Cynthia Genzano. Domenica sarà nel Lazio, per difendere il 2-1 dell’andata: chi vince sale in serie D e chi perde si rassegna a un’altra stagione di Eccellenza. Dovesse salire l’Asolo, si tratterebbe di capire che futuro avrebbe, senza la sua dirigenza al completo. Un gruppo che ha già detto sul sito ufficiale della società di volersene andare.


Interessa pure Bittante.
Al di là degli uomini già ricordati, potrebbe interessare anche questo ragazzo, che avrebbe già ricevuto qualche offerta da altre squadre trevigiane. Insomma, l’intelaiatura del nuovo Belluno dovrebbe essere di marca Asolo Fonte, più Sebastiano Solagna, forse Igor De Mattia se non si concretizza la pista che lo porterebbe in C2 e i giovani fuoriquota.

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