Giù l’ex caserma Calbo: spazio alla casa di riposo

Francesco Dal Mas

SANTO STEFANO

La casa di riposo di Santo Stefano di Cadore ha bisogno di un costoso adeguamento antisismico. L’orientamento maturato in Unione Montana, a questo punto, è che probabilmente è più vantaggioso costruirne una tutta nuova nell’ex caserma degli alpini, la Calbo, dove vedrebbe la luce anche il nuovo distretto sanitario, al quale potrebbe essere destinata l’ex infermeria della medesima caserma. Tra i tanti problemi da affrontare, però, c’è quello della trasformazione dell’area. Fino a che non sarà messo in sicurezza il vicino torrente Padola non si potrà procedere ad alcun intervento, neppure ad una diversa destinazione dell’attuale caserma destinata invece ad essere demolita. Ecco, dunque, che il presidente dell’Unione Montana, Giancarlo Ianese, d’accordo con i colleghi sindaci, sta mettendo mano ad una priorità: quella appunto del Padola, per il cui cantiere ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di un milione e 800 mila euro.

«Dobbiamo riconoscere che la Regione Veneto, e in particolare l’assessore alla Protezione civile Bottacin», sottolinea Ianese, «si sono dimostrati molto sensibili verso il Comelico, in particolare dopo i guai provocati dalla tempesta Vaia».

Il cantiere sul Padola, infatti, non è il solo.

«È però quello determinante», conferma Ianese, «per garantire la sicurezza a tutta l’area dove si ritiene di poter realizzare degli investimenti socialmente strategici».

La “cittadella della salute” è, appunto, uno di questi. È infatti previsto anche dalla strategia “Aree interne” che, come noto, privilegia i settori del bene-essere, ossia dello star bene, quindi della salute, dello sviluppo e della mobilità. I servizi sanitari rappresentano quindi una priorità. Roma ha dato il benestare al programma individuato dal Comelico di ampliare questi servizi, portando ambulatori nuovi all’interno del distretto sanitario, di cui è prevista una nuova sede. Ma a seguito di questa scelta, maturata ancora a suo tempo, è intervenuta più recentemente la necessità, anzi l’urgenza, di provvedere ad una rinnovata ospitalità per gli anziani. Da una verifica tecnica, infatti, sarebbe risultato che la casa di riposo dovrebbe essere messa a norma con tutta una serie di interventi di consolidamento. C’è un problemi in più, da portare a soluzione: un’area nelle vicinanze della stessa caserma alpina è stata ceduta ai Vigili del fuoco da parte del Comune. È in corso una trattativa per sistemare anche questa situazione.

«Ecco, in presenza di incombenze così impegnative, la chiusura della galleria Comelico», conclude il presidente dell’Um, Ianese, «adesso proprio non ci voleva». —



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