Giro di parroci a Fodom Arabba resta senza prete

Monsignor Alfredo Murer va in pensione e don Vito De Vido viene trasferito L’agordino don Dario Fontana chiamato a prendere il posto di entrambi
Di Lorenzo Soratroi

LIVINALLONGO. Sarà un autunno di partenze ed avvicendamenti per la comunità religiosa di Fodom, che da settembre avrà un solo parroco per la tutta la vallata.

Don Dario Fontana prenderà il posto dell’attuale decano e parroco di Pieve monsignor Alfredo Murer, che andrà in pensione, e del parroco di Arabba don Vito De Vito, in partenza per il Cadore, dove reggerà le parrocchie di Cibiana, Venas e Valle. A San Giovanni, nella piccola comunità delle suore Discepole del Vangelo, suor Francesca lascerà il posto a suor Elisa.

Monsignor Murer darà il suo saluto ufficiale a tutta la popolazione domenica 26 agosto, durante la messa delle 9.30 prima di lasciare definitivamente la vallata dopo 12 anni di servizio e 57 di sacerdozio. A Pieve era arrivato il 19 novembre del 2000, all’età di 68 anni, al posto di don Bruno De Lazzer, destinato a sua volta alla parrocchia di Caviola dopo 27 anni trascorsi a Fodom.

Don Alfredo elenca nel suo commiato le varie iniziative, feste e momenti clou che caratterizzano la vita parrocchiale a Fodom e ringrazia tutte le associazioni, le persone che in questi anni gli sono state vicine. Modesto, com’è nel suo carattere, anche il riferimento alle tante opere da lui avviate, e concluse, per rendere più accogliente la “Casa del Signore”. «È più importante, dice, «ora gustare il suono armonioso di un organo restaurato, vedere una chiesa consolidata nella struttura portante (quella di Andraz, ndr ) e sentire il suono argentino delle campane».

Canonica vuota ad Arabba, dove don Vito De Vido prenderà commiato dalla comunità che ha retto per soli cinque anni domenica 16 settembre: ad Ornella alla messa delle 8, a San Giovanni alle 9.15 e ad Arabba alle 10.30. Una partenza la sua che non è stata ben digerita ai piedi del Boé. Soprattutto per il fatto che in questi anni Arabba ha cambiato spesso pastore. Ed ora la canonica resterà desolatamente vuota.

Dalla fine della Grande guerra si sono succeduti ben 12 sacerdoti contro i soli quatto di Pieve. «Non si fa in tempo a conoscerne uno che già ce lo cambiano», è la frase che si sente ripetere più spesso. E qualcuno si chiede persino se c’è giustizia oppure qualcos’altro sotto questa disparità di trattamento, specialmente negli ultimi quarant’anni.

«Partire è un po’ morire», scrive don Vito nel suo saluto. Ma poi ricorda che da prete ha promesso obbedienza. «Che non è cancellare se stesso», ricorda, «ma è fidarsi del vescovo che ha cura di tutte le parrochie della diocesi e quando chiede di prendere un altro incarico non lo fa a cuor leggero».

Il 2 settembre ci sarà invece il saluto a suor Francesca Daminato, che lascerà Fodom dopo 5 anni per trasferirsi nella comunità delle Discepole del Vangelo di San Donà di Piave. Nella frazione di S. Giovanni, dove l’ordine ha la sua sede fodoma, arriverà da Mussolente la giovane suor Elisa Busato, fresca di ordinazione alla professione religiosa che celebrerà l’8 settembre prossimo. Suor Elisa insegnerà religione alle scuole elementari e materna. Mentre suor Martina Gardin prenderà il posto di suor Francesca come insegnante alle scuole medie.

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