Giostra al parco Città di Bologna, è protesta

BELLUNO. Tempi duri anche per le giostre. La crisi sta colpendo tutti i settori economici e non sono esenti neppure quelli ludici. Lo sa bene la signora Paola Pivetta, titolare della giostra-cavalli che, da qualche anno, campeggia in piazza dei Martiri allietando i pomeriggi dei bambini del capoluogo e non solo. Ma da una settimana per la titolare le cose si sono fatte più difficili, da quando cioè è stata dislocata non più nel centro storico, ma all’entrata del Parco Città di Bologna.
«Con questa sistemazione, che tra l’altro ci è stata comunicata proprio a ridosso della partenza dei due mesi di attività, sono costretti a morire, perché non c’è giro, non c’è passaggio di persone se non qualche bambino che viene ai giochi nel parco e di qualche automobilista che, dopo aver parcheggiato al palasport, risale e attraversa il giardino per andare in centro. E così i guadagni si fanno sempre più magri e per la titolare diventa sempre più difficile riuscire a pagare le rate del mutuo della giostra e tutte le altre spese», precisa Sergio Orlando, segretario della Cisl Sniv di Padova che si occupa del settore dei giostrai.
Il sindacalista, a cui la titolare della giostra cavalli si è rivolta, è in attesa di parlare con il sindaco Jacopo Massaro per «cercare di dirimere la questione. Sono sicuro che il primo cittadino, vista la sua disponibilità e sensibilità nei confronti del lavoro, ci aiuterà a risolvere la vicenda», dice ancora Orlando.
L’esponente della Cisl Sniv ricorda come la giostra cavalli è stata «cercata dall’amministrazione comunale ancora diversi anni fa. La signora per poter avere la giostra, che misura 8 metri di diametro e non occupa grandi spazi, ha fatto un mutuo che sta ancora pagando. All’inizio la struttura era stata posizionata sul lato dei giardini di piazza dei Martiri. Poi è stata spostata perché copriva il raggio di azione della telecamera posizionata lì vicina dal Comune per motivi di sicurezza. Da lì però, negli ultimi due anni, è stata di volta in volta spostata prima davanti all’Aci poi tra il bar Deon e l’edicola. Ma quest’anno, alla fine l’amministrazione comunale ci ha fatto sapere che non ci sarebbe stato spazio in piazza e che l’unica alternativa era il parco Città di Bologna. Una posizione che in una settimana di attività si è dimostrata devastante: non ci sono incassi, non c’è movimento. Per questo torneremo a chiedere al sindaco se vi sia la possibilità di cambiare posizione e di tornare in piazza dei Martiri. Passare due mesi (luglio e agosto) secondo quanto previsto dal contratto ancora nel parco significherebbe condannare la ditta alla chiusura», conclude Sergio Orlando. (p.d.a.)
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